ADDIO A ELENA MALAGODI, UNA VITA TRA ARTE E SOLIDARIETA’
CURATRICE DI MOSTRE, A CAPO DI DUE ONLUS CHE SI OCCUPANO DI BAMBINI E DONNE IN DIFFICOLTA’ IN SENEGAL, HA SCELTO DI ESSERE SEPOLTA NEL PAESE AFRICANO
Si è spenta a causa del covid Elena Malagodi: curatrice di mostre d’arte e interprete, aveva trascorso l’ultimo ventennio della sua vita in Africa, dove aveva fondato due ong di cui era presidentessa – FAI in Senegal e Natanguè Sènègal – impegnate nell’assicurare istruzione ai bambini e supporto alle donne in difficoltà .
Come ha fatto sapere il compagno, Malagodi ha scelto di essere sepolta nel paese africano, in un cimitero interconfessionale, a ribadire fino all’ultimo il suo impegno e il suo amore per il paese africano.
Già moglie dell’artista cubano Agustin Cà¡rdenas, amico di Andrè Breton, e del politico italiano, Giovanni Malagodi, che fu segretario e presidente del Partito liberale italiano, Malagodi aveva alle spalle un’infanzia drammatica e avventurosa.
Nata a Roma subito prima del conflitto mondiale da una madre lettone di origine ebraica e da un ufficiale italiano, era tornata a Riga con la madre nel 1941, ritrovandosi a sfuggire dalla persecuzione nazista, riuscì a sopravvivere alla guerra e visse in Russia fino al 1955, quando tornò a Roma dal padre, grazie al quale studiò da interprete.
Conobbe l’artista Agustin Cà¡rdenas, con cui visse a Parigi. Negli anni, la sua attività di interprete la portò a conoscere e frequentare artisti e letterati, da Michail Baryshnikov a Isaiah Berlin; passò negli anni Ottanta a organizzare mostre di Cà¡rdenas, Ercole Monti, Martine Franck, Henri Cartier-Bresson, Balthus, Alberto e Diego Giacometti, Jean Arp e si risposò con il politico liberale Giovanni Malagodi.
Dopo la cui morte ha cominciato a frequentare il Senegal, facendo dell’aiuto alle popolazioni locali l’impegno degli ultimi anni della sua vita.
(da agenzie)
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