IL GOVERNO DEI “MIGLIORI AMICI DEGLI EVASORI”: IL CONDONO DELLE CARTELLE FINO A 5.000 EURO COSTERA’ UN MILIARDO AGLI ITALIANI ONESTI CHE HANNO PAGATO MULTE, IMU E BOLLO AUTO
NON HANNO NEANCHE LE PALLE DI DIRE CHE ALMENO IL 70% DI 3,4 MILIARDI DI EURO DI CARTELLE NON RISCOSSE DAL 2000 AL 2015 E’ ANCORA ESIGIBILE… L’IGNOBILE MARCHETTA ALLA LEGA DI DRAGHI, COMPLICE IL M5S CHE MINIMIZZA QUANDO IN ALTRI TEMPI AVREBBE SCATENATO L’INFERNO… PD SENZA DIGNITA’: NON SI STA IN UN GOVERNO CON CHI PREMIA GLI EVASORI FISCALI
I timori che i dubbi di palazzo Chigi e del Tesoro si possano trasformare in un ridimensionamento dello stop alle vecchie cartelle fiscali montano a metà mattina. Tra i 5 stelle, ma anche in casa Lega.
Il ministro dell’Economia Daniele Franco è collegato in una videoconferenza affollatissima con i capigruppo della maggioranza, affiancati da sottosegretari e presidenti di commissione. C’è da chiudere, e in fretta, il decreto Sostegni, atteso venerdì sul tavolo del Consiglio dei ministri. Dentro ci sono 32 miliardi di nuovi aiuti. “Sulle cartelle – dice il ministro – è in corso una riflessione”.
La questione divide la maggioranza: Lega e quasi tutti i 5 stelle vogliono cancellare le cartelle 2000-2015 fino a 5mila euro. Leu e una parte del Pd no.
Passano poche ore dalla riunione e i timori dei grillini e dei leghisti si trasformano in pressing. Rispunta così l’alleanza gialloverde che può contare anche sul sì di Forza Italia e sul consenso, anche se con distinguo, di Italia Viva.
La quadra con tutta la maggioranza però non c’è. Dopo la riunione, Franco si mette a lavoro a via XX settembre per rivedere l’impianto del pacchetto. L’ipotesi è di mandare al macero le cartelle con importo fino a 3.000 euro (non 5.000) e relative al periodo 2000-2010, non 2000-2015.
Il riassetto viene portato avanti in totale riservatezza e questo genera ancora più tensione tra i leghisti e tra i grillini. Alle sei del pomeriggio non è arrivata neppure la convocazione di palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri atteso per l’indomani.
È l’immagine che certifica che il lavoro sul decreto è ancora in corso.
Patetica il viceministro dell’Economia in quota 5s Laura Castelli che chiama “pulizia del magazzino fiscale” quello che fino a due anni fa avrebbe chiamato sconcio condono. Affermando che il 90% delle cartelle è diventato inesigibile quando tutti sanno che fino a ieri era il 70%, il che vuol dire , su 3,4 miliardi, rinunciare a incassare almeno 1 miliardo, regalandolo agli evasori.
Non è vero che si tratta solo di cartelle che non verranno mai pagate, se fosse così non ci sarebbe neanche necessità del condono e non si spiegherebbe il fervore della Lega a favore degli evasori. Non ci vengano a raccontare balle, molti hanno un’auto e sarebbe bastato sequestrarla a tempo debito e vedreste la coda a saldare il debito.
I Cinquestelle vogliono salvare la faccia è far passare lo stop alle vecchie cartelle come una pulizia del magazzino dell’Agenzia delle Entrate e non un condono.
I 5 stelle e la Lega sanno che, oltre a Franco, anche Draghi ha più di un dubbio sull’operazione cartelle.
A iniziare dalla necessità di non passare come il capo del governo dei condoni.
Lo schema spinto dai 5 stelle e dalla Lega implica la cancellazione di 61,5 milioni di vecchie cartelle con un importo fino a cinquemila euro . E una rinuncia, per lo Stato, a 3,4 miliardi.
Il Carroccio vorrebbe ancora di più e cioè tirare dentro le cartelle fino a 10mila euro, ma anche il target più basso è considerato comunque un risultato più che buono. Con l’aggiunta che si proverà un rilancio durante il passaggio parlamentare del decreto Sostegni. Ma a ballare è il tetto dei 5mila euro: abbassarlo significherebbe ridurre sensibilmente l’obiettivo sperato. Di fatto annullarlo.
Solo alle otto e un quarto di sera da palazzo Chigi filtra un “verso il Cdm domani (venerdì ndr) alle 15”. C’è spazio anche venerdì mattina per trattare e per cercare di trovare una quadra dentro la maggioranza prima della riunione dei ministri. Per capire cioè se l’ipotesi a cui lavora Franco può avere il sì di Lega e 5 stelle. Un via libera tutt’altro che scontato dato che alle nove e mezza di sera è Matteo Salvini a rilanciare: “Noi abbiamo detto di azzerare le cartelle fino a cinquemila euro, quindi non stiamo parlando di grandi evasori. Facciamo un’enorme opera di pulizia e giustizia sociale. Per noi è fondamentale”.
Giustizia sociale? Certo premiare gli evasori che se ne sono fottuti di pagare il dovuto alla faccia di quegli italiani onesti che hanno versato il dovuto.
E’ davvero il governo dei “migliori amici dei disonesti”.
(da agenzie)
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