IL CONDONO DEL GOVERNO ALLE LOBBY DELL’AZZARDO
L’ESECUTIVO A CACCIA DI RISORSE OFFRE AI COLOSSI DELLE SLOT MACHINE UNO SCONTO DI 2 MILIARDI PER CHIUDERE IL CONTENZIOSO CON LO STATO
Da due miliardi e mezzo a 600 milioni di euro.
È il regalo che il governo Letta ha offerto alle società di slot machine multate dalla Corte dei conti.
Nel decreto che cancella l’Imu sulla prima casa viene affrontato anche il problema relativo ai dieci signori delle slot condannati a febbraio scorso a pagare penali per 2,5 miliardi per i loro disservizi del periodo 2004-2006.
Una maxi multa richiesta dai giudici contabili, anche se nettamente inferiore a quella che avrebbe voluto portare a casa la Procura, cioè 98 miliardi di euro.
Ora lo sconto potrà essere ancora più alto: entro il 15 novembre le società potranno sanare la propria posizione, pagando soltanto il 25 per cento della multa inflitta dai giudici contabili.
In questo modo potrebbero entrare nelle casse dello Stato circa 600 milioni di euro in totale.
à‰ questa una buona notizia anche per la società Bplus, la ex Atlantis Group of Companies, una società originaria delle Antille Olandesi che era gestita dal catanese Francesco Corallo, il re delle slot machine, vicino al mondo di Alleanza nazionale.
La Bplus è tra le società condannate a pagare la multa della Corte dei conti e potrà sanare la propria posizione pagando circa 211 milioni di euro invece che rischiare di doverne versare 845.
Il proprietario non è più Francesco Corallo: dopo le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, la Prefettura di Roma ha avallato il trasferimento della proprietà a un blind trust inglese per la gestione di Bplus, fino al 30 maggio 2014, data entro cui la società dovrà essere venduta.
La Bplus Trust ha già ricevuto dall’azionista Corallo il 100 per cento delle azioni.
Ora bisogna capire chi sarà il prossimo acquirente.
Intanto lo scorso 5 agosto l’ex patron della Bplus è atterrato a Ciampino dopo 14 mesi di latitanza.
Su di lui pende l’ordinanza dei custodia cautelare emessa nel 2012 dalla Procura di Milano, nell’inchiesta sui presunti finanziamenti concessi dalla Banca popolare di Milano quando alla guida c’era Massimo Ponzellini.
Secondo l’accusa la banca avrebbe emesso un finanziamento di 148 milioni di euro alla società Atlantis/BpPlus per comprare nuove slot in cambio di una presunta mazzetta da oltre 1 milione di euro girata all’ex presidente di Bpm, oltre di una presunta promessa di 3,5 milioni di sterline.
Ed è proprio durante le perquisizioni nell’ambito dell’indagini su Bplus, che la Guardia di finanza, a novembre del 2011, ha scoperto quei legami tra Corallo e il parlamentare Pdl Amedeo Labocetta.
La Bplus non è l’unica beneficiaria del provvedimento del governo.
Cirsa Italia potrà chiudere il contenzioso con la Corte dei conti pagando 30 milioni, la Sisal Slot altri 61,2 milioni, Gtech 25 milioni, Gmatica 37,5 milioni, Codere 28,7 milioni, HBG 50 milioni, Gamenet 58,7 milioni, Cogetech 63,7 milioni e Snai 52,5 milioni.
Valeria Pacelli
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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