IL CONSIGLIERE LEGHISTA CHE VUOLE CHE GLI ANZIANI PARTIGIANI SI RADUNINO COSI’ SI AMMALANO (E POI CANCELLA IL POST)
MA A UN MAGGIORE DELL’ESERCITO NON HANNO INSEGNATO IL RISPETTO PER GLI AVVERSARI, CHIUNQUE ESSI SIANO?… CHI PUBBLICA MESSAGGI D’ODIO E’ INDEGNO DI FAR PARTE DELLE FORZE ARMATE, CHE SIA DI DESTRA O DI SINISTRA: IMPARATE A CRESCERE
“Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perchè fermarli? Anzi, andrebbero incoraggiati a farlo”, “ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che va corso per qualcosa di più importante. E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”.
A scriverlo su Facebook (in un post che non risulta più visibile) è Francesco Lasaponara, barese di nascita e forlivese di adozione, consigliere comunale leghista a Forlì, maggiore dell’Esercito, come si legge nel suo curriculum vitae, e insegnante nei corsi dell’European personnel recovery centre.
E’ stato capitano nella Brigata Aeromobile Friuli di Bologna; precedentemente ha appartenuto al 66° reggimento aeromobile di Forlì, e ha preso parte fra 2011 e 2012 all’operazione Isaf in Afghanistan.
Lo scrive a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile, condendo il suo testo con hashtag ingiuriosi e altri irriferibili.
Per Miro Gori, presidente dell’Anpi di Forlì, le frasi di Lasaponara sono “inqualificabili, non possiamo esimerci, a questo punto, dal chiedere le dimissioni del consigliere, e dal segnalare il fatto per gli opportuni provvedimenti, al Sindaco di Forlì e alla Presidente del Consiglio Comunale, al segretario della Lega e al comandante del reparto in cui presta servizio”.
Anche secondo Silvia Piccinini, eletta per il M5s in Regione, Lasaponara “deve dimettersi. È inconcepibile che personaggi del genere continuino ad essere dei rappresentanti delle istituzioni, a qualsiasi livello. Purtroppo si tratta dell’ennesimo episodio di intolleranza che arriva da un esponente della Lega.”
“Parole vergognose” anche per Marco Di Maio (Iv): “Mi auguro che il suo partito e il ministero di cui è dipendente vogliano non solo prendere le distanze, ma assumere provvedimenti”.
(da agenzie)
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