IL DISCORSO “DOROTEO” DI CONTE: “CAMBIARE IL PATTO DI STABILITA’ EUROPEO E REVISIONE DEI DECRETI SICUREZZA”
“LA NOSTRA LINGUA SARA’ MITE”… “PRIORITA’ ASILI NIDO, STOP AUMENTO IVA E RIDUZIONE CUNEO FISCALE”… “TAGLIO PARLAMENTARI E NUOVA LEGGE ELETORALE”
Giuseppe Conte riparte da dove aveva finito: dall’attacco al modo di fare politica di Matteo Salvini.
La novità del Governo giallorosso non sarà solo nei programmi, che elenca davanti all’aula di Montecitorio per ottenere la fiducia (che verrà votata in serata), ma anche nel lessico della politica: “Sobri nelle parole, operosi nelle azioni”.
È un intervento lungo circa un’ora e mezzo il suo, più volte interrotto da cori e grida dei deputati dell’opposizione.
Il presidente del Consiglio prende un impegno a nome della sua nuova squadra: porre fine al “frastuono dei proclami inutili”, usare un “lessico più consono, più rispettoso”, ma anche “sobrietà e rigore affinchè i nostri cittadini possano vedere con rinnovata fiducia nelle istituzioni” essere “pazienti nel linguaggio”.
In sintesi, afferma Conte, “la lingua del Governo sarà mite”.
Nel suo discorso riferimenti all’occupazione, alla parità di genere e all’istruzione. Passaggi dedicati alle concessioni autostradali e alle infrastrutture e al taglio dei parlamentari. Un iter, dice il premier, da ultimare subito, ma accompagnato da “maggiori garanzie costituzionali”. Conte garantisce poi una revisione, seppur parziale, dei decreti sicurezza voluti da Salvini.
Lavoro, istruzione, donne e Sud: le priorità del governo Pd-M5s.
Azzerare totalmente le rette, d’accordo con gli enti locali, degli asili nido.
La prima misura che Conte si propone di varare: “La sfida sul piano interno è quella di ampliare la partecipazione alla vita lavorativa delle fasce di popolazione finora escluse. Esse si concentrano soprattutto tra i giovani e le donne, particolarmente nel Mezzogiorno”. Sul diritto allo studio, continua, “valuteremo le misure di sostegno a favore delle famiglie meno abbienti, nell’ottica di un innalzamento degli anni di obbligo scolastico”.
“Servizi alle famiglie e lotta alla discriminazione di genere”.
Il premier ha spiegato poi nel dettaglio le singole misure che il governo intende adottare. Sull’istruzione ha specificato che “rafforzare l’offerta e la qualità di un’educazione fin dal nido è un investimento strategico per il futuro della nostra società perchè combatte le diseguaglianze sociali, che purtroppo si manifestano sin nei primissimi anni di vita, e favorisce una più completa integrazione delle donne nella nostra comunità di vita sociale e lavorativa”. Poi un riferimento alla conciliazione dei tempi di lavoro con gli impegni familiari: “Dobbiamo contrastare la falsa mitologia per cui la cura della comunità familiare, dei figli e degli anziani possa essere di ostacolo a una più intensa partecipazione al mercato del lavoro. Il simultaneo perseguimento di questi obiettivi è possibile con adeguate politiche di offerta di servizi alle famiglie, coerente distribuzione del carico fiscale, lotta alla discriminazione di genere, in particolare nei luoghi di lavoro”.
“Riduzione cuneo fiscale e salario minimo”.
Un passaggio del discorso è stato dedicato al fisco e alle politiche salariali. Il premier ha garantito l’introduzione del salario minimo. Quanto alle imposte ha affermato: “Tutti, ma proprio tutti, dovranno pagare le tasse. Questo significa pagare meno”. Un altro obiettivo riguarda l’eguaglianza tra generi sul posto di lavoro: “Ci prefiggiamo di varare una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni”.
Giovani: “Basta esportare le eccellenze”.
Un passaggio, poi, è stato dedicato ai giovani e all’emigrazione dei ragazzi italiani all’estero. “I giovani sono la spinta propulsiva senza la quale ogni tentativo di rinnovamento si rivelerebbe vano”.
“Nessuno sconto agli interessi privati”.
Un applauso è partito quando il premier ha fatto riferimento al crollo del ponte Morandi di Genova: “Renderemo più efficiente e razionale il sistema delle concessioni operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema. Quanto al tema di concessioni autostradali avviato a seguito del crollo del ponte Morandi, porteremo a completamento il procedimento senza nessuno sconto per gli interessi privati, avendo quale obiettivo esclusivo la tutela dell’interesse pubblico e la memoria delle 43 vittime, una tragedia che rimarrà una pagina indelebile della nostra storia patria”.Un riferimento poi all’innovazione e alle opere pubbliche: “La rivoluzione dell’innovazione non può realizzarsi senza un’adeguata rete di infrastrutture tradizionali dei trasporti, delle reti dei servizi pubblici essenziali, senza un’attenta politica di difesa del territorio e dell’ambiente. È necessario per questo ravvivare la dinamica degli investimenti, sia proseguendo nell’azione di supporto alle pubbliche amministrazioni sia nella definizione delle priorità fondamentali su cui concentrare nuove risorse”.
Stop a nuove concessioni di trivellazioni.
“Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. Chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l’irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa norma di legge”, ha detto ancora il premier.
Sviluppo sostenibile in Costituzione.
L’attenzione all’ambiente sarà testimoniata, secondo il programma, da una modifica della Carta fondamentale: “Ci adopereremo affinchè la protezione dell’ambiente e delle biodiversità , e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale”. “Tutto il sistema produttivo dovrà orientarsi” verso la promozione di “prassi socialmente responsabili” per “rendere più efficace la “transizione ecologica” verso un “sistema produttivo” di “economia circolare” con “cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.
Migranti: revisione del decreto sicurezza.
L’approccio al fenomeno migratorio dovrà essere “non più emergenziale, ma strutturale”. Dovrà essere, secondo il premier, affrontato più efficacemente il nodo dell’integrazione “per chi ha diritto di restare” e dei “rimpatri per chi deve rimanere”. E immagina una revisione, seppur parziale, dei decreti sicurezza di Salvini, guardando anche ai rilievi del presidente della Repubblica che, in sede di promulgazione, ha fatto una serie di appunti al provvedimento.
Scongiurare l’aumento dell’Iva.
Il premier ha garantito che il governo si impegnerà a impedire l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, prevista nella manovra dell’anno scorso, “siamo consapevoli che questa manovra sarà impegnativa. La sfida più rilevante, per quest’anno, sarà evitare l’aumento automatico dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”.
“Programma sintesi che guarda al futuro”.
Un riferimento poi al programma di governo, a quei 29 punti negoziati tra M5s e Pd: “Il programma non è l’elencazione di proposte eterogenee che si sovrappongono, nè la sommatoria delle diverse posizioni politiche che sostengono questa iniziativa. È, al contrario, una sintesi programmatica che disegna l’Italia del futuro, un progetto di governo del Paese fortemente collocato sul piano politico”.
“Sarò garante e responsabile del programma”.
Dopo aver menzionato i principi costituzionali ha sostenuto: “All’interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile e che cercherò di tratteggiare – nelle sue linee essenziali – in questo mio intervento”.
Taglio dei parlamentari.
Manca solo l’ultima votazione alla Camera per approvare la legge di revisione costituzionale che porterà al taglio dei parlamentari. Il premier assicura che il via libera sarà dato presto, alla prima seduta utile di Montecitorio. Ma la riforma dovrà essere affiancata da altre misure, da “maggiori garanzie costituzionali”: “Questa riforma dovrà essere affiancata da un percorso volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica, anche favorendo l’accesso democratico alle formazioni minori e assicurando – nello stesso tempo – il pluralismo politico e territoriale”. In programma poi una revisione “volta a introdurre istituti che contribuiscano ad avvicinare i cittadini alle istituzioni”.
Sì all’autonomia, ma senza creare divari tra Nord e Sud.
”È intenzione del Governo completare il processo che possa condurre a un’autonomia differenziata giusta e cooperativa”, salvaguardando “il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell’unità giuridica ed economica”. Il premier ha continuato: “Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard” attraverso un “fondo di perequazione”. L’obiettivo è non “creare un Paese a due velocità , che aggravi il divario fra il Nord e il Sud”.
Giustizia: “Riforma processo civile, penale e elezione Csm”.
Non entra nei dettagli il premier, ma assicura che l’iter per modificare la norme della giustizia non si arresterà : “Il nostro Paese necessita poi di una riforma della giustizia civile, penale e tributaria, anche attraverso una drastica riduzione dei tempi, e una riforma del metodo di elezione dei membri del Consiglio superiore della Magistratura. Questo piano riformatore dovrà salvaguardare il fondamentale principio di indipendenza della magistratura dalla politica”.
“No all’isolazionismo”.
Sui rapporti con l’Unione europea e con gli altri stati dice: “Difendere l’interesse nazionale significa mettere la propria patria al di sopra di tutto, non cedere a interessi isolazionistici e non farsi influenzare da indebite influenze esterne”. Poi rivendica un risultato ottenuto a Bruxelles: ”È così che ho evitato le infrazioni”.
“Grazie a Mattarella”.
È partito con un ringraziamento al presidente della Repubblica Mattarella il discorso di Giuseppe Conte, che oggi è alla Camera per la fiducia al governo formato da Pd e M5s. Il premier iniziato a parlare pochi minuti dopo le 11, pronunciando un discorso che stava preparando da giorni: “Ho sempre guardato a interessi comuni, non di parte.
L’agenda della giornata.
Dopo le parole del premier l’Aula sarà sospesa per consentire a Conte di depositare il testo dell’intervento al Senato, che invece voterà domani. L’Aula quindi tornerà a riunirsi alle 13 per il dibattito che terminerà alle 17,30. Le repliche del premier si svolgeranno alle 17,45.
Le dichiarazioni di voto, che in tutto dureranno circa un’ora e un quarto, inizieranno subito dopo mentre la prima ‘chiama’ della fiducia avrà inizio intorno alle 19,30, con termine del voto intorno alle 21. Per lo svolgimento del dibattito sono state concesse 4 ore e 30.
(da agenzie)
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