IL FRATELLO MINORE DI ALFANO: PER LUI FU CREATA UNA DIREZIONE AD HOC
ALESSANDRO E’ STATO ASSUNTO IN POSTECOM NEL 2013
Alessandro Alfano, fratello minore di Angelino, assunto in Postecom nel 2013, gestione Sarmi, epoca governo Letta.
E’ lui la pietra dello scandalo politico nella nuova inchiesta su un presunto giro di corruzione nei ministeri che ha portato all’arresto di 24 persone tra cui politici anche con cariche istituzionali.
E’ lui il collegamento tra le carte dell’inchiesta e il ministro dell’Interno.
Nessuno dei due è indagato, ma il caso di Alessandro e il nome dello stesso ministro vengono citati al telefono da Raffaele Pizza, intercettato e arrestato, fratello dell’ex sottosegretario del governo Berlusconi e segretario della Dc Giuseppe Pizza, indagato nella stessa inchiesta.
Insomma, dopo il figlio dell’ex ministro Lupi e il compagno dell’ex ministro Guidi, arriva il fratello del ministro Alfano a mettere in imbarazzo il governo e gettare scompiglio nella maggioranza, pur senza avvisi di garanzia.
Ma il caso di Alessandro Alfano non è nuovo alle cronache. Per lui Postecom avrebbe anche creato un incarico dirigenziale ad hoc.
Al telefono con il collaboratore di Alfano, Davide Tedesco, il faccendiere Raffaele Pizza si pregia di aver fatto assumere Alessandro dall’ex amministratore di Poste Massimo Sarmi: “Poteva avere 170.000 euro…no…io gli ho fatto avere 160.000. Tant’eÌ€ che Sarmi stesso glie l’ha detto ad Angelino: io ho tolto 10.000 euro d’accordo con Lino (il soprannome di Pizza, ndr)”. E questa è l’inchiesta di oggi che fa sbottare Alfano ministro: “Riuso politico di scarti di inchiesta…”.
Ma partiamo dal 2013.
Già tre anni fa Alessandro Alfano è stato oggetto di diverse interrogazioni parlamentari.
L’ultima nel settembre 2013, presentata dall’allora pentastellato Ivan Catalano (ora nel Misto), proprio sul suo incarico in Postecom, la sezione digitale di Poste Italiane. Eccola:
Al Ministro dell’economia e delle finanze.
Per sapere — premesso che: nell’anno 2009, Alessandro Antonio Alfano ha conseguito la laurea in economia e finanze;
già nel 2008, però, ancora privo di titolo, è stato docente del laboratorio di «Principi e strumenti di marketing» presso la facoltà di comunicazione dell’università di Roma «La Sapienza»
nel 2010 al dottor Alfano è stata contestata la veridicità di alcuni punti del curriculum vitae presentato per partecipare al concorso — poi vinto — per un posto di segretario generale della camera di commercio di Trapani;
in quell’occasione, le forze dell’ordine sequestrarono la documentazione relativa al concorso. Il dottor Alfano lasciò il posto di segretario generale dopo circa un anno per presunte cause «di forza maggiore»;
ad agosto 2013, la vicenda è stata anche oggetto di un’interrogazione parlamentare, tuttora rimasta inevasa, presentata dal deputato del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà , Erasmo Palazzotto
all’inizio di settembre 2013, Alessandro Alfano è stato nominato, senza concorso, dirigente di «Postecom» società di servizi internet del gruppo Poste Italiane partecipato al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze, e avrà diritto ad uno stipendio annuo di oltre centomila euro —
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della nomina del dottor Alessandro Alfano a dirigente di Postecom ed intenda accertare se tale nomina sia avvenuta in seguito ad una scrupolosa valutazione del curriculum vitae del candidato e/o all’esito di una comparazione tra diversi profili professionali idonei a ricoprire quell’incarico dirigenziale;
se risulti al Ministro interrogato, nell’ottica di contenimento delle spese delle società a parziale e totale partecipazione pubblica, assolutamente necessaria tale nomina e quali siano le motivazioni che hanno portato il management di Postecom a tale irrinunciabile scelta;
se sia nelle intenzioni del Ministro, in caso di illegittima nomina, inviare un dettagliato esposto alla competente Corte dei Conti e se si intendano, eventualmente, prendere provvedimenti verso i dirigenti della società Postecom. (5-01035).
Inoltre, nel gennaio 2014, secondo quanto risulta da un ordine di servizio di Postec
pubblicato sul sito della Confsal, la Confederazione sindacati autonomi, per Alessandro Alfano è stato creato ad hoc il nuovo incarico di “business development”:
…si provvede a istituire alle dirette dipendenze dell’Amministratore Delegato, la funzione Business Development con la responsabilità di supportare la funzione Marketing e la funzione Vendite nella definizione e nella proposizione al mercato dei prodotti e servizi a portafoglio, nonchè di soluzioni customizzate per i grandi clienti, attraverso l’identificazione di nuove opportunità di business
La responsabilità della neo istituita funzione è affidata a Alessandro Alfano.
L’AMMINISTRATORE DELEGATO
Vincenzo Pomp
Magari sarà un caso ma nel 2015 la Corte dei Conti puntò il dito contro la gestione Sarmi di Poste Italiane nel 2013, denunciando costi troppo alti per i dirigenti.
“Il costo del personale dirigente si attesta a complessivi 150 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al trascorso esercizio. Esso costituisce il 2,5% del complessivo costo del lavoro”, scriveva l’Alta Corte nella stessa relazione in cui dava notizia della buonuscita milionaria dell’ex amministratore Sarmi, sostituito da Francesco Caio a maggio 2014 (governo Renzi).
A quanto si apprende, oggi la Guardia di Finanza ha condotto accertamenti sulla posizione del fratello del ministro Alfano e non ha riscontrato ipotesi di reato.
Ma la bufera mediatica infuria comunque su tutto e il governo.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply