IL GOVERNO VUOLE LO STOP ALLE APERTURE DOMENICALI DEI NEGOZI, INSORGONO I CONSUMATORI
DI MAIO CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DEGLI ORARI, MA SONO QUELLI CHE DANNO LAVORO E CONSENTONO ALLE FAMIGLIE DI FARE ACQUISTI CON CALMA
“In materia di commercio, sicuramente entro l’anno, approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi a centri commerciali, con delle turnazioni e l’orario che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti. Quella liberalizzazione sta infatti distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a Bari per visitare la Fiera del Levante.Il disegno di legge della maggioranza, composto di due soli articoli, di fatto abroga i due articoli che hanno liberalizzato le aperture dei negozi e in particolare l’articolo 31 del cosiddetto “Salva Italia” varato dal governo Monti, che aveva introdotto su questo fronte la massima autonomia da parte degli esercizi.
La norma attualmente in vigore prevede infatti che “le attività commerciali (..) e somministrazione di alimenti e bevande sono svolte senza il rispetto di orari di apertura e di chiusura, dell’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonchè quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio”.
Il nuovo testo reintroduce la chiusura domenicale obbligatoria e affida a comuni e regioni il compito di determinare il nuovo quadro delle regole, fissando un massimo di circa otto aperture straordinarie.
Diverse le associazioni dei consumatori che si sono dette contrarie alla scelta del governo. “Con i negozi chiusi per legge la domenica, fare spese tornerà ad essere un incubo: usciti dal lavoro durante la settimana, stanchi morti e con i figli in braccio appena ripresi dall’asilo, si è costretti a tuffarsi in supermercati affollati prima che chiudano per la giornata”, si legge sul sito dell’Aduc.
“La liberalizzazione degli orari dei negozi, come dimostrano le esperienze fatte in tutti quei Paesi che l’hanno sperimentata, ha portato molti benefici, e non solo ai consumatori. Aumenta infatti l’occupazione e, contrariamente a molte leggende popolari, non costringe i piccoli esercizi a rimanere aperti anche la domenica per sconfiggere la concorrenza dei grandi supermercati. Se sognare intimamente un ritorno al passato è naturale e umano, quando lo si applica all’arte di governare, si chiama conservazione e reazione. Altro che cambiamento e rivoluzione…”
(da agenzie)
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