IL MODELLO LOMBARDIA: NESSUNO PUO’ ENTRARE ALO STADIO, MA 12.000 TIFOSI POSSONO ASSEMBRARSI FUORI
DUE GIORNI FA FONTANA FESTEGGIAVA PER LA ZONA GIALLA
E sarebbe questo il modello Lombardia? Che dicono Attilio Fontana, Letizia Moratti e Guido Bertolaso?
21 febbraio 2021, sfida Milan-Inter. È il derby della Lombardia, che quest’anno ha un sapore speciale. Perchè come ormai non succedeva più da anni, i nerazzurri e i rossoneri sono rispettivamente primi e secondi in classifica. Forse è presto da dirsi, ma la gara ha già il sapore di una sfida scudetto. Per i tifosi è una tentazione troppo forte a cui resistere: nelle chat ci si dà appuntamento lì fuori a San Siro. Sì, ok, con la mascherina (neanche tutti, la maggior parte di quelli che si vedono nei video ce l’hanno abbassata sul mento), ma tutti appiccicati, saltando e intonando cori di sostegno per la proprio squadra del cuore.
Curva nord e curva sud, entrambe presenti, per un totale stimato di 12mila persone (7mila del Milan e 5mila dell’Inter). Non solo: come se non bastasse le due tifoserie non solo sono assembrate all’esterno, ma rischiano anche di venire alle mani.
Tutto questo poco prima del fischio di inizio della gara, che vedrà la squadra di Antonio Conte trionfare per 3-0 sui cugini guidati da Stefano Pioli.
Ma la domanda è un’altra: è mai possibile che in un momento in cui è in arrivo la terza ondata della pandemia 12mila persone (che non possono entrare allo stadio), stiano tutti insieme all’esterno?
E soprattutto: la Lombardia, regione che nei mesi ha registrato i numeri più alti e che fino poche ore fa rischiava di tornare arancione, può mai permettersi tutto questo?
E non si può neanche dire che l’amministrazione non potesse prevedere quanto successo, perchè: 1) era facilmente immaginabile che in una gara così importante per le tifoserie in molti si radunassero all’esterno; 2) era tutto già successo, perchè le due squadre della Lombardia non è la prima volta che si incontrano. E anzi: è la terza volta dall’inizio delle stagioni, e questi assembramenti fuori dallo stadio c’erano già stati.
Chissà ora cosa diranno gli amministratori, chissà se questo rientra nel famoso e brillante modello Lombardia decantato da Attilio Fontana. Che due giorni fa festeggiava così per esser rimasti gialli:
“La Lombardia resta gialla. Siamo intervenuti con limitazioni localizzate per contenere meglio, tracciare e isolare i piccoli focolai. Azioni mirate a mantenere la Lombardia il più possibile libera da restrizioni serve massima attenzione da parte di tutti. Serve che arrivino i vaccini”.
Ora continuerà a dare la colpa ai Palazzi romani?
(da “NextQuotidiano”)
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