IL “MODERATO” ZAIA CHE VUOLE CHE I POLIZIOTTI USINO I MANGANELLI
PER RACCOGLIERE L’APPLAUSO DI QUALCHE BECERO IL DANDY VENETO DIVENTA ESTREMISTA PER UN GIORNO
C’è un altro intervento — oltre a quello di Matteo Salvini — che è stato molto apprezzato dai militanti in Piazza San Giovanni
L’intervento è quello del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha detto che bisognerebbe restituire il manganello ai poliziotti. Una frase che ha suscitato più di qualche preoccupazione dei partiti non alleati con la Lega e che ha fatto storcere il naso anche ai più moderati nell’alleanza di centro-destra.
Ma Luca Zaia rivendica quell’affermazione, pur completandola con una rassicurazione: «Si tratta di un’affermazione che sintetizza un pensiero e che viene pronunciata in un comizio — ha detto nel corso di un’intervista a La Stampa -. Tutti sanno che io sono un moderato che governa una grande regione ».
Dunque, acqua sul fuoco dopo aver infiammato la piazza. Luca Zaia ha ricordato la scarsa dotazione delle forze dell’ordine e i rischi quotidiani a cui gli agenti sono costantemente sottoposti.
Tuttavia, il manganello da sempre rievoca la violenza dello scontro nelle manifestazioni, un’immagine che può considerarsi il simbolo dell’autorità ostile.
Chef Rubio ricorda che Federico Aldrovrandi non è morto certo a causa delle carezze della polizia, mentre altri esponenti politici (si pensi al ministro pentastellato Federico D’Incà ) ricordano che i manganelli sono sempre stati a disposizione della polizia e che quella di Luca Zaia è evidentemente una provocazione per incitare le forze dell’ordine alla violenza.
(da agenzie)
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