IL NORD CHIUDE PER IL CORONAVIRUS
I CONTAGIATI SONO 132 TRA LOMBARDIA, VENETO, EMILIA ROMAGNA E PIEMONTE… L’OMS INVIA UN TEAM DI ESPERTI IN ITALIA
Aumentano le misure per contenere il contagio di coronavirus nelle regioni del nord Italia. Scuole e università chiuse, stop alle attività pubbliche e agli eventi.
A fermare atenei e luoghi educativi, oltre al Piemonte, al Veneto e alla Lombardia, interessate dai casi di contagio, anche il Friuli Venezia Giulia.
In Liguria, il rettore dell’università di Genova strappa chiude l’ateneo, con il disappunto di Toti.
In Emilia Romagna si fermano le università e si valuta la chiusura delle scuole. Non solo aule serrate: la Scala di Milano annulla gli eventi. Il nord non si ferma, ma rallenta, per il virus.
Il contagio è arrivato a Venezia: ci sono i primi due contagiati nella città veneta, in cui in questi giorni si tengono i festeggiamenti di Carnevale. C’è un terzo caso di contagio da coronavirus anche nel Pavese. Lo rende noto su Facebook Elia Grossi, sindaco di Santa Cristina e Bissone, poco meno di 2mila abitanti. “Il paziente è ricoverato da ieri nel reparto infettivi del San Matteo di Pavia e le sue condizioni cliniche sono buone – scrive -.
La notizia positiva è che la figlia, che vive a suo stretto contatto, è invece risultata negativa”. Nel Pavese è già stata dichiarata positiva al virus una coppia di medici di Pieve Porto Morone, ricoverati al San Matteo.
“Il totale delle persone dei contagiati in Italia (compresi i casi dello Spallanzani, ndr) sono 132”, ha detto il commissario straordinario, Angelo Borrelli, sottolineando che 26 di queste sono in terapia intensiva.
Il dettaglio delle regioni: “In Lombardia – ha spiegato Borrelli – sono 89 i casi, in Veneto 24 e in Piemonte 6. In Emilia Romagna 9 e 2 nel Lazio. Sono in totale 129 le persone di cui 54 ricoverate negli ospedali con sintomi. Sono invece 26 in terapia intensiva e 29 in isolamento domiciliare”.
Arriveranno a breve in Italia degli esperti dell’organizzazione mondiale della sanità . Lo annuncia il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge su Twitter. “Sto inviando un team dell’Oms Europe in Italia per lavorare insieme per conoscere la diffusione del virus e contenerlo. Mi unirò per supportare il ministero Salute italiano”. Kluge esprime anche “preoccupazione per i casi italiani in aumento e la mancata chiarezza sui collegamenti” fra i contagi.
“I numeri della notte porta a 89 infettati in Lombardia – ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana – e quindi su base nazionale “purtroppo” si “superano sicuramente i cento. Il numero di persone che dovrà stare in isolamento per scongiurare che abbiamo il Coronavirus “sarà molto rilevante”, si cercano altre strutture oltre all’ospedale militare di Baggio a Milano e gli alloggi dell’aeronautica a Piacenza. Si sta valutando “un ospedale dismesso e strutture alberghiere che siano disponibili. Ulteriori disposizioni verranno presto promulgate. Credo – ha detto Fontana – che si debba ringraziare l’atteggiamento assunto dai cittadini lombardi che hanno accettato le limitazioni, che si sono comportati seguendo i consigli dati, che non hanno drammatizzato dimostrando di essere una comunità di persone serie. Di questo bisogna ringraziarli e bisogna insistere perchè ci vengano ancora dietro e seguano anche le ulteriori disposizioni che verranno presto promulgate”.
E’ risultato positivo al coronavirus anche un diciassettenne residente in un paese della Valtellina, che studia però all’istituto agrario di Codogno. Venerdì, dopo esser tornato nel paese della provincia di Sondrio, ha iniziato ad avere la febbre e gli è stato fatto il tampone all’ospedale di Sondrio. Quattro i casi nella Bergamasca. Nel pomeriggio è stato chiuso il Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, dove si sono registrati due casi (un paziente e un infermiere). Il Pronto soccorso è in isolamento e si sta valutando se chiudere l’intero ospedale. Gli altri due casi si sono registrati a Seriate e Bergamo.
Positivo anche un paziente ricoverato al San Gerardo di Monza. A quanto apprende l’Ansa, era stato trasportato dall’ospedale di Crema in quella struttura per consentirgli l’assistenza con la circolazione extracorporea. A Crema era stato ricoverato per una crisi respiratoria e il test del coronavirus era risultato negativo.
Sono invece 25 i casi in Veneto (compreso l’uomo deceduto). Tra i nuovi malati anche due anziani di Venezia, ricoverati nell’ospedale cittadino. Lo ha reso noto poco fa il governatore Luca Zaia.
Nel solo focolaio di Vò Euganeo si contano adesso complessivamente 19 contagi. Tra i contagiati ci sono una cardiologa un infermiere ed un addetto alle pulizie dell’ospedale di Dolo dove era stato ricoverato l’uomo di Mira (Venezia) ora in terapia intensiva a Padova.
Lo ha reso noto il Governatore del Veneto Luca Zaia, in una pausa dei lavori della task-force nella sede della Protezione civile. Per i due anziani a Venezia, Zaia ha detto “speravamo venissero da altrove ma sono veneziani doc quindi il virus c’è anche qui”. A chi gli chiede se è a rischio il Carnevale di Venezia: “Ci sarà anche di più”. E, infatti, qualche ora dopo, arriva la decisione: “Stop a tutte le manifestazioni. Quelle in corso vanno a esaurimento”, e, tra gli eventi fermati, c’è il Carnevale di Venezia. “Ho firmato un’ordinanza insieme al ministro della Salute Speranza”, ha detto Zaia. Il provvedimento è valido fino al primo marzo.
Il paese del focolaio veneto è stato isolato: “Sono arrivate indicazioni abbastanza chiare di blindare completamente Vò Euganeo sia in entrata che in uscita, quindi non potrà uscire nessuno e la zona sarà completamente isolata”.
Dal Veneto arrivano anche buone notizie. All’ospedale di Schiavonia, dove vennero ricoverati i due pazienti di Vò Euganeo contagiati da coronavirus, “sono stati fatti quasi mille tamponi sugli operatori e per fortuna per ora non ce n’è nessuno positivo”. Lo ha detto il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, al termine della riunione con i sindaci della provincia di Padova sull’emergenza coronavirus.
Sono sei i casi positivi di coronavirus in Piemonte. Dopo il primo caso all’Amedeo di Savoia ieri, 22 febbraio, nel capoluogo piemontesi sono stati registrati altri due casi, sono marito e moglie. Tutti e tre erano entrati in contatto con il focolaio lombardo. Altri tre casi in provincia di Cuneo. Sono di nazionalità cinese e residenti nel Cuneese positive al Coronavirus.
Sono tornate in Italia il 19 febbraio, dopo aver trascorso un periodo in Cina. Al momento non è stato comunicato il tragitto che hanno seguito, ma è probabile che abbiano fatto scalo in Europa prima di raggiungere la loro residenza italiana.
“Cerchiamo di risalire ai contatti che hanno avuto negli ultimi giorni – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – stiamo facendo tutte le analisi e le verifiche per identificare il ceppo del contagio. Siamo in stretto rapporto con la Presidenza del Consiglio e con le altre regioni e a brevissimo ci sarà un’ordinanza a firma mia e del ministro della Salute”. In regione saranno chiuse le scuole.
Per una settimana sono sospese le attività didattiche nelle Università piemontesi a causa della questione Coronavirus. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla sanità , Luigi Icardi. Sospese anche le attività dell’università di Genova. In Liguria non è stato registrato alcun caso di coronavirus. La decisione, ha spiegato il rettore, è stata presa in via cautelativa. La stessa scelta è stata compiuta dalle università dell’Emilia Romagna, dove i casi positivi sono nove.
Ai tre accertati ieri, se ne sono aggiunti sei: si tratta di cinque piacentini e di un residente in provincia di Lodi, in Lombardia. Tra i nuovi casi ci sono anche due medici e un infermiere dell’ospedale di Piacenza. Dei nove positivi al coronavirus, 5 sono ricoverati in ospedale e 4 si trovano al proprio domicilio, in isolamento.
(da “Huffingtonpost”)
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