IL PALMEIRAS COMMUOVE L’ITALIA: “SOFFRIAMO E PIANGIAMO CON VOI”
IL CLUB CALCISTICO DI SAN PAOLO E’ STATO FONDATO DA IMMIGRATI ITALIANI: “CON ORGOGLIO ABBIAMO OSTENTATO I VOSTRI COLORI CON I NOSTRI SIMBOLI”
In tutto il mondo proseguono i messaggi di solidarietà nei confronti dell’Italia, afflitta dal continuo aumentare dei contagi e dei morti da coronavirus.
L’ultimo, il più commovente, arriva dal Brasile, dal Palmeiras, squadra di San Paolo nata da immigrati italiani nel 1924 come “Palestra Italia” (cambiò nome nel 1942) e da sempre legata al calcio nostrano. “Siamo con voi fratelli italiani! Siamo insieme fratelli italiani. Forza”.
Una lunga lettera che avvicina il club di San Paolo al nostro paese: “Cara Italia – si legge -, sono trascorsi più di cento anni da quando ci siamo salutati, quando la guerra, la povertà , e la fame hanno cambiato i nostri destini, all’inizio dello scorso secolo. Con molta sofferenza e nostalgia, abbiamo attraversato l’Atlantico per ‘Fare l’America’. Con sudore, lavoro, fede e determinazione, sono stati gli italiani immigrati qui a San Paolo a portare avanti la lotta contro la Grande Influenza nel 1918, che ha devastato il mondo, simile ai tempi così bui che stiamo vivendo oggi. Abbiamo vinto insieme queste e altre sfide, e siamo diventati ancora più forti nel nostro percorso”.
“Oggi tuo figlio soffre e piange”
“Sono passati tanti anni, abbiamo raggiunto la gloria sia a livello sociale che sportivo, come lo avete fatto anche voi quando una Seconda Guerra Mondiale ci ha immersi di nuovo nel caos, nella paura e nella distruzione. Abbiamo avuto di nuovo la forza per superare momenti bui, per rinnovarci e andare avanti. Anzi, proprio questo sembra essere il nostro destino: riemergere sempre, sempre più forti. Con orgoglio abbiamo ostentato i tuoi colori con i nostri simboli. Era la nostra premessa nei primi tempi della nostra esistenza. Oggi chiediamo il permesso ai nostri avi per riscrivere questa idea: quando feriscono in qualche modo l’Italia, feriscono anche il Palestra e la sua gente. Oggi, il tuo figlio, qui in Sud America, soffre e piange nel vedere la sua terra madre in difficoltà , come tutto il resto del mondo. E’ dovere dei più giovani – conclude la lettera aperta del club brasiliano – accogliere i parenti e gli amici più vecchi e più fragili con altruismo e fratellanza, così come i nostri genitori e nonni”.
(da agenzie)
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