IL PARROCO CHE AVEVA RIFIUTATO LA BENEDIZIONE A UNA DONNA MUSULMANA MORTA NEL CROLLO DI ARNASCO FINALMENTE TOGLIE IL DISTURBO
SI E’ DIMESSO IL SACERDOTE CHE AVEVA DETTO CHE AVREBBE DATO FUOCO ALLA CANONICA PIUTTOSTO CHE ACCOGLIERE I PROFUGHI
Quando è salito al pulpito durante la messa per il Corpus Domini, nella parrocchiale di Onzo, uno dei tre piccoli comuni di cui è parroco nella Valle Arroscia, nel savonese (gli altri sono Arnasco e Vendone) , don Angelo Chizzolini, il giovane e discusso sacerdote che la scorsa estate aveva minacciato di dar fuoco alla canonica piuttosto che accogliere migranti, e che nel gennaio scorso rifiutò di benedire la salma di Aicha, la donna musulmana tra le sette vittime del tragico crollo di una palazzina ad Arnasco, ha preso un foglio, avvertendo di dover dare un annuncio, e ha chiarito che, “in base agli articoli 538 e 541 del codice di diritto canonico”, dal 31 maggio non sarà più a capo della parrocchia.
Nessuna spiegazione se non di aver preso la decisione d’intesa con il vescovo di Albenga, monsignor Guglielmo Borghetti; poi basta. Un annuncio ripetuto più tardi nelle altre due comunità .
Don Chizzolini, dunque, se ne va. Ma perchè? L’articolo 538 parla della rimozione del parroco o delle sue dimissioni “per giusta causa”, mentre l’altro fa riferimento alla gestione della parrocchia nel periodo di “vacanza”.
Secondo le voci che si rincorrono, la vicenda, al di là delle polemiche su don Chizzolini e le sue prese di posizione anti-migranti e anti-islamici andrebbe letta nell’ambito della “guerra” nella Diocesi ingauna , tra il vescovo uscente monsignor Mario Oliveri, a cui recentemente papa Bergoglio aveva rivolto un caloroso invito a pensionarsi- ma che ancora ha dalla sua parte una pattuglia di fedelissimi, tra cui don Chizzolini — e la nuova guida vescovile, impegnata a chiudere con un periodo contestato e discusso.
Dopo la vicenda della benedizione rifiutata, infatti, don Chizzolini era stato richiamato dal vescovo, dopo le annunciate scuse del sacerdote (annunciate da monsignor Borghetti, ma non dal sacerdote).
Forse, al di là delle questioni diocesane, la presenza di don Angelo nelle vallate alle spalle di Albenga era ormai solo questione di tempo.
Il diritto canonico. L’articolo 538 citato da don Chizzolini durante la messa del Corpus Domini
Il parroco cessa dall’ufficio con la rimozione o il trasferimento deciso da parte del Vescovo diocesano a norma del diritto, con la rinuncia fatta dal parroco stesso per giusta causa, la quale, per essere valida, deve essere accettata dal Vescovo, e inoltre cessa allo scadere del tempo se fu costituito a tempo determinato, secondo le disposizioni del diritto particolare di cui al can. 522.
Resta da vedere quale sia la “giusta causa” a cui si fa riferimento.
Donatella Alfonso
(da “La Repubblica”)
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