“IL PIÙ FORTE È COLUI CHE, NELLA BATTAGLIA TRA IL BENE E IL MALE, SI SCHIERA CON IL BENE ANZICHÉ TENTARE DI METTERLI SULLO STESSO PIANO CHIAMANDOLI ‘NEGOZIATI’”: IL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO, DMYTRO KULEBA, RISPONDE A PAPA FRANCESCO
L’ASSOCIAZIONE CRISTIANA DEGLI UCRAINI IN ITALIA: “LE PAROLE DEL PAPA SONO SCONVOLGENTI E OFFENSIVE” – LA FRANCIA RISPONDE LA VATICANO: “CON MOSCA SERVE IL LINGUAGGIO DEI RAPPORTI DI FORZA”
“Il più forte è colui che, nella battaglia tra il bene e il male, si schiera dalla parte del bene anziché tentare di metterli sullo stesso piano chiamandoli ‘negoziati’. Allo stesso tempo, quando si parla di bandiera bianca, conosciamo questa strategia del Vaticano dalla prima metà del XX secolo. Invito a evitare di ripetere gli errori del passato e a sostenere l’Ucraina e il suo popolo nella giusta lotta per la propria vita”. Lo scrive il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, su X dopo l’appello del Papa alla “bandiera bianca” e a negoziare con Mosca.
“Le parole di papa Bergoglio sul coraggio della (di alzare) bandiera bianca”, sul “negoziare quando vedi che sei sconfitto sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”. E’ quanto ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, in un post su Facebook.
“Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza, mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore di Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin.
Difendere la propria vita e la propria casa è dovere sacrosanto di ogni cittadino. Proprio in questo momento difficile – prosegue Horodetskyy – quando gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell’aggressore, sentire dal Papa questi infelici appelli è fortemente deludente. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcuna volontà di arrendersi da parte del nostro popolo”.
“Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal papa un appello a Putin di fermare l’aggressione e andarsene dall’Ucraina. Ci aspettiamo dal papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell’aggressore. La parola ha una grande importanza – ha concluso Horodetskyy – soprattutto quando è la parola del Pontefice, e bisogna usarla con molta prudenza e responsabilità per non danneggiare la Chiesa di Cristo e la fede dei suoi devoti”.
“Come si fa a pensare che di fronte a una potenza espansionista, a un paese imperialista, ci si possa permettere di fare un passo di lato? Significherebbe dargli la possibilità di approfittarne per andare avanti. Noi dobbiamo parlare lo stesso linguaggio della Russia, quello dei rapporti di forza. Siamo molto ingenui a pensare che dovremmo fissare noi i nostri limiti, mentre è la Russia a violare il diritto internazionale”: lo ha detto la ministra degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, in un’intervista pubblicata oggi da La Tribune Dimanche.
A una domanda sull’ipotesi, evocata dal presidente Emmanuel Macron, di un futuro invio di truppe in appoggio a Kiev, Séjourné afferma: “il tema è sapere se si può portare la Russia a cessare la guerra in un altro modo rispetto a quello di sostenere al massimo l’Ucraina. La Storia ci da’ qualche esempio dell’impasse delle strategie del distacco e della debolezza. Quelli che, nel maggio 1939, non volevano morire per Danzica, hanno soltanto stimolato Hitler”. Per il ministro, “la Storia ci ha mostrato che, quando i paesi si lasciano dettare la loro politica estera da un paese imperialista, allora si può rischiare un incendio. Tenere testa alla Russia, significa quindi proteggere i francesi e la pace. E’ questo il vero patriottismo”.
(da agenzie)
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