IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, IL COLPO DI PIERSILVIO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI”
QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È DIVENTATO PER LA RAI UNO SMACCO ECONOMICO … TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, “CINQUE MINUTI” DI VESPA FA PERDERE AUDIENCE
E’ cosa ben nota agli amministratori delle emittenti di essere finiti sotto il tallone del potere della Pubblicità. Chi sa far girare gli spot, incassa e vince. Purtroppo il tempo passa, i pupi crescono, le mamme imbiancano, e anche i programmi televisivi sfioriscono. E quando scocca la fatal ora, vuoi per la concorrenza oppure quel conduttore non incanta più, come una volta, il gentile pubblico a casa, ai Signori Padroni non rimane che prenderne atto, pena il rischio di trovarsi con le tasche vuote.
Così la questione di “Affari tuoi”-“La ruota della fortuna” va inquadrata in un quadro economico di partita doppia che va al di là di ogni giudizio sull’”artisticità” (nessuna) dei due programmi
in onda.
Anche ieri sera i “pacchi” dello sculettante Stefano De Martino sono finiti sotto l’implacabile “Ruota della fortuna” del pacioso Gerry Scotti. A dividerli ci sono tre punti di share: 22,1% contro il 25,1%. Ebbene, direte voi: qual è la tragedia?
Il motivo che sta mandando in fibrillazione i capoccioni della Rai e del Biscione ha origine dal fatto che ormai da un pezzo la cosiddetta fascia ‘’access prime time”, come del resto in gran parte del mondo, è diventata anche in Italia la vera prima serata, quindi la più affollata e pagata dagli inserzionisti pubblicitari.
Allungando l’”access prime time”, la prima serata è slittata verso le 22, con il conseguente annullamento della terza serata che, quando va bene, arriva a mezzanotte. Anzi: è più facile che inizi allo scoccare del giorno dopo (vedi ormai l’irrilevanza di un programma una volta “pesante” politicamente come “Porta a Porta”).
Quell’ora di giochini che ruotano sulla Dea Fortuna che regala agli affamati di esistenza catodica qualche gruzzolo, nello stesso tempo porta nelle casse di Rai e di Mediaset il più dovizioso bottino pubblicitario delle 24 ore (che viene calcolato tra i 500 e gli 800 mila euro), ottimo per mantenere lontano il rosso del bilancio dell’azienda.
Altra conseguenza: oggi non vale più la candela, come una volta, puntare tante risorse economiche su spettacoli di lustrini e colossali fiction che partono alle ore 22, quando il mercato degli spot più doviziosi inizia una progressiva fase discendente per il graduale trasferimento del pubblico in camera da letto, tra le braccia di Orfeo
Un mesto “Viale del tramonto” lo si è visto recentemente in Mediaset, dove anche un tipino non particolarmente dotato di un carattere decisionista come Piersilvio Berlusconi, una volta messo sotto la scure dei ricavi mancanti dal responsabile di Publitalia, Stefano Sala, è stato costretto a compiere un atto da molti considerata improbabile.
Messo davanti al declino di “Striscia”, surclassato ogni sera di 10 punti di share da “Affari tuoi’’, provocante un danno economico che Cologno Monzese non poteva più sopportare, Piersilvio ha colto di sorpresa tutti e decide di lanciare, approfittando del vuoto estivo, un vecchio format degli anni Ottanta, “La Ruota della Fortuna”, ben restaurato con la conduzione di un ‘’famiglio catodico” come Gerry Scotti.
L’operazione del secondogenito della dinastia di Arcore ha raccolto un insperato successo perché ha fidelizzato quel vasto pubblico famigliare e di tele-morenti che, senza un euro per andare in vacanza o farsi una apericena in qualche rosticceria, se ne sta davanti al televisore, tra una moglie che rompe e un figlio imbecille, indovinando la vocale mancante, attratti dall’ancheggiare esotico dell’italo-senegalese Samira.
E quando a settembre, è ritornato di gran corsa il povero scugnizzo sposato un dì lontano con Belen, si è ritrovato davanti a una macchina messa a punto che ogni sera conquistava sempre più spettatori. Oltre a far tornare in anticipo De Martino, la Rai di Rossi ha chiesto il sommo sacrificio a Bruno Vespa di iniziare la sua sacra rubrica “Cinque minuti” con un mesetto di ritardo.
Risultato: ogni sera, la “Ruota” spazzava via i “pacchi”. A questo punto, davanti a tale successo, è saltata la promessa di
Piersilvio nel santo giorno dell’annuncio dei palinsesti della stagione 2024/2025: “‘Striscia la Notizia’ inizierà a novembre. Anche se ciò che va in onda, e non sarà così, dovesse fare un trilione di ascolti”.
Sappiamo come è finita la promessa. Ciò non toglie che far fuori dal palinsesto dell’’’access prime time’’ una trasmissione che ha fatto davvero la storia della tv e del Biscione, in onda da ben 35 anni al termine del Tg5, come “Striscia la notizia”, convincendo – meglio, costringendo – il leggendario principe della satira televisiva Antonio Ricci a trasformarla in un unico appuntamento settimanale, deve essere stato un compito duro, durissimo per l’erede di Arcore.
Col sorpasso ormai quotidiano della “Ruota” sui ‘’pacchi’’ una volta invincibili di De Martino, il problema è così rimbalzato sull’altra sponda, quella della Rai.
Uno smacco che la dirigenza di viale Mazzini addebita non solo al fatto che Gerry Scotti allunghi di una manciata di minuti il programma ma soprattutto al fatto che tra la fine del Tg1 e l’inizio di “Affari tuoi”, c’è di mezzo il “Cinque minuti” di Vespa.
Quindi, oltre ai 10 minuti di prolungamento della “Ruota” occorre aggiungere la perdita di un punto e mezzo di share a causa dell’approfondimento dell’ottuagenario giornalista, oggi “artista”.
Salgono le pressioni, sia dei dirigenti Rai sia dei produttori della “riffa”, su Giampaolo Rossi di togliere di mezzo quei “Cinque minuti”. Analizzando infatti i dati di ieri si nota che il Tg1 delle 20 ha chiuso con una media del 24.4%, seguito poi da un calante
Vespa (20.2%) e “Affari tuoi” (22.1%) è finito sotto “La ruota della fortuna” (25.1%).
Oltre ad aver calamitato un bel bottino di spot su Canale5, si aggiunge un altro danno economico: infatti, allo scopo di spingere in alto lo share di “Cinque minuti” sono stati eliminati gli spot tra il Tg1 e l’inizio del Vespone.
Ora il compito di Rossi per riporre nelle teche o da qualche altra parte del palinsesto il programmino condotto dall’ottuagenario si prospetta ben più arduo, al limite dell’impossibile, di quello di Piersilvio con Antonio Ricci, essendo cosa nota e acclarata del rapporto diretto di Vespa con le sorelle Meloni
(da Dagoreport)
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