IL RACCONTO DELL’AUTORE DELLO SCOOP SULLA MOTO D’ACQUA DEL FIGLIO DI SALVINI
“LA POLIZIA HA CERCATO DI BLOCCARMI, SALVINI DOVREBBE CHIARIRE”
Un errore da papà ? Certamente no. Ma, soprattutto, il video mostra chiaramente che alcuni agenti in costume da bagno hanno cercato di impedire in tutti i modi le riprese adducendo scuse e anche mostrato un atteggiamento intimitadiorio.
Siamo di fronte a un comportamento penalmente o disciplinarmente censurabile?
‘Mi piacerebbe che il ministro chiarisse pubblicamente su tutta questa vicenda”. Così Valerio Lo Muzio, il giornalista professionista free lance autore del video pubblicato su Repubblica che mostra il figlio di Matteo Salvini salire su una moto ad acqua della polizia di Stato a Milano Marittima.
Le immagini girate da Lo Muzio hanno scoperchiato un caso politico. Lo Muzio, da professionista, dribbla ogni polemica e torna sul trattamento riservato alla stampa dalla scorta del ministro.
”Sapevo che Salvini sarebbe stato lì in vacanza – racconta – da giornalista ho cercato di rintracciarlo per fargli delle domande sull’attualità politica, dalla Russia al caso del carabiniere ucciso a Roma. Avevo anche informato il suo ufficio stampa – afferma – L’ho cercato all’albergo, poi l’ho aspettato in spiaggia”
Salvini, ricorda Lo Muzio, ”è arrivato in spiaggia verso le 12.15 – ricostruisce – mi ha detto che non voleva rispondere. Poi ha fatto una passeggiata sulla riva, delle foto con i bagnanti. Quindi si è fermato a parlare con gli agenti in servizio sulle moto ad acqua: gli hanno mostrato il funzionamento, gli hanno spiegato le caratteristiche dei mezzi. A un certo punto lui dice agli agenti: ‘Va bene, io vado sotto l’ombrellone’.
‘Io avevo già fatto le immagini che mi servivano per il mio servizio – prosegue il cronista – mi sono seduto su un lettino. Stavo scrivendo alla redazione. A un certo punto gli agenti della scorta mi si parano davanti e iniziano a parlarmi con tono gentile. Al che, vedo alle loro spalle il figlio di Matteo Salvini salire su una moto ad acqua insieme ai poliziotti. Immediatamente accendo le telecamere e inizio a riprendere. La scorta – come mostrano le immagini pubblicate su Repubblica.it – fa di tutto per impedirmelo”
La ‘passeggiata’ in mare di ‘Salvini junior’ ”in tutto è durata 10 minuti – dice Lo Muzio – l’agente con l’altra moto ad acqua, che è rimasto a riva, ha telefonato al collega e il figlio di Salvini è stato fatto scendere alla nostra sinistra, molto lontano da dove era salito. L’ho visto tornare a piedi”. Non appena il figlio del ministro è ‘salpato’ “gli uomini della scorta, che erano in bermuda, a petto nudo e senza distintivi di riconoscimento, hanno iniziato in tutti i modi a impedirmi le riprese – sottolinea il giornalista – sono stato fermato e identificato”
Il figlio del vicepremier sulla moto d’acqua e ”il trattamento riservato alla stampa martedì a Milano Marittima sono due facce della stessa medaglia – conclude Lo Muzio – entrambe le cose fanno arrabbiare. Per questo mi piacerebbe che il ministro chiarisse pubblicamente su questa vicenda”.
(da agenzie)
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