IL RAZZISMO NASCOSTO DEL REGNO UNITO POST BREXIT
LA POLITICA STA IMPLODENDO, L’ECONOMIA INCERTA, IL PAESE DIVISO… E SONO AUMENTATI GLI EPISODI RAZZISTI DEL 57% IN POCHI GIORNI
La politica sta implodendo, l’economia è incerta e il Paese è diviso.
Da quando il Regno Unito ha deciso di uscire dall’Ue, sono emersi vari video e testimonianze di casi di razzismo.
Forse il più scioccante è successo martedì mattina alle 07:40 su un tram a Manchester, nel nord dell’Inghilterra.
Ora di punta, il tram è pieno e 3 ragazzi, che sembra stiano bevendo birra, iniziano ad abusare verbalmente un uomo che li aveva criticati per il loro comportamento turbolento. Il tono è aggressivo e gli insulti pesanti. “Scendi da questo tram! Tornatene in Africa” e “Non rompere se no ti deportiamo”.
L’uomo in questione ha un accento chiaramente americano o canadese ed è un professore universitario che vive in UK da 18 anni. Ha anche 7 anni di esperienza nell’esercito americano e non si fa intimidire facilmente.
Gli altri passeggeri sono visibilmente impauriti ma alla fine cacciano i ragazzi dal tram gridando “Siete una vergogna per l’Inghilterra”. I tre giovani sono stati arrestati poco dopo.
Scioccante ma apparentemente non un caso isolato negli ultimi giorni. Sima Kotechi, giornalista per la BBC di origine asiatica, durante una intervista si è sentita dire la parola Pa*i – termine molto offensivo per descrivere una persona di origine pakistana. La reporter, che era nella sua città natale di Basingstoke a un’ora da Londra, ha detto che non sentiva quella parola dagli anni ’80.
Un centro culturale polacco a Londra è stato vandalizzato, e dei volantini con la scritta ‘fuori dall’UE – niente più carogne polacche’ sono state distribuite a Huntingdon, nella provincia di Cambridge.
Una reporter araba, che stava facendo una diretta TV fuori dal parlamento, è stata accostata da una donna di mezza eta’ che le ha detto “Abbiamo votato OUT e ora voi musulmani dovete andarvene”.
Una mia conoscente americana e’ scesa da un taxi in lacrime dopo che il tassista le ha detto in faccia che stranieri come lei non erano benvenuti in Inghilterra. Sempre per strada, in un litigio fra autisti uno dice all’altro di ‘tornare a casa” anche dopo che quest’ultimo spiega di essere nato in Gran Bretagna.
È difficile stabilire se ci sia veramente un aumento di razzismo o se sia aumentata l’attenzione.
Il Consiglio Nazionale dei Capi di Polizia (National Police Chiefs Council) ha detto che sul loro sito c’è stato un aumento di segnalazioni di Hate Crimes (crimini di odio – una categoria specifica in UK che include razzismo, omofobia, attacchi verso i disabili o qualsiasi crimine che sia specificamente motivato dal pregiudizio) del 57% dopo il referendum paragonato al mese precedente.
Ma anche loro ammettono che questi dati non sono abbastanza ampi o dettagliati per rappresentare il quadro nazionale.
Indubbiamente e’ in aumento la paura. Dagli italiani su Facebook che non si sentono più i benvenuti, alla signora anziana nata in Germania che si e’ messa a piangere in diretta telefonica con la radio LBC di Londra, dicendo che dopo aver vissuto qui per decenni ora aveva paura di uscire di casa.
Il Regno Unito non è cambiato il giorno dopo il referendum. Non sono nati nuovi razzisti, ma quelli che già lo erano si sentono sicuramente giustificati dalla decisione di uscire dall’Unione.
La loro ignoranza è evidente. Americani e britannici di origine musulmana non c’entrano niente con l’immigrazione massiccia dai paesi UE degli ultimi anni.
I gruppi più numerosi sono polacchi, rumeni e italiani, tutti prevalentemente cristiani. E questi esempi di ignoranza sicuramente non fanno di tutti quelli che hanno votato OUT dei razzisti.
Anche se le analisi del voto mostrano che la maggior parte del 52% OUT erano anziani, fuori Londra e con un livello basso di istruzione, conosco tantissimi londinesi benestanti, giovani e multiculturali che hanno comunque votato per uscire.
C’è sempre stato un forte sentimento anti-europeo nel Regno Unito e per quanto la questione dell’immigrazione abbia giocato un ruolo chiave, non e’ l’unica ragione per la quale il paese ha deciso di lasciare l’Unione Europea.
Il problema ora è che il risultato, e mesi di campagna elettorale controversa sull’immigrazione, sembrano aver aperto lo scrigno di Pandora.
C’è una sottile ironia nel vedere certi giornali che per mesi hanno urlato titoli allarmisti sull’immigrazione ora chiedere che tutti mantengano la calma.
Ma la calma è scarsa nel Regno Unito in questi giorni.
La politica sta implodendo, l’economia è incerta e il Paese è diviso. Ci sono tensioni e litigi per strada, al lavoro e anche in famiglia.
Chi voleva rimanere è disperato. Chi ha votato per uscire non apprezza l’etichetta di vecchio razzista ignorante.
Manifestazioni e petizioni per un secondo referendum sono inutili e potrebbero ulteriormente infiammare le tensioni visto che il risultato del referendum è chiaro e incontestabile.
Gli inglesi hanno vari difetti ma solitamente sono molto pragmatici.
Speriamo che questa qualità li aiuti nei prossimi mesi. Ne avranno bisogno.
Barbara Serra
Conduttrice Al Jazeera English
(da “Huffingtonpost”)
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