IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA DI PUTIN: ARRESTATO NAVALNY, VIETATO CONTESTARE IL REGIME
MIGLIAIA DI MANIFESTANTI IN OLTRE 100 CITTA’ RUSSE, CENTINAIA DI ARRESTI … E’ QUESTO IL MODELLO PER CUI SBAVANO I SOVRANISTI ITALIANI
Migliaia per le strade, e in tutto il paese fin nelle roccheforti di Vladimir Putin; centinaia di fermi di polizia; il più temuto oppositore del capo del Cremlino portato via dagli agenti: l’inverno russo ha visto nascere questa domenica la prima vera rete diffusa di opposizione al governo.
«Mi stanno arrestando, ma questo non è importante, non siete venuti qui per me ma per il vostro futuro». È con questo tweet che Alexei Navalny ha confermato di essere stato fermato dalla polizia russa mentre si accingeva ad andare alla manifestazione a Mosca. Ed allo stesso tempo ha esortato i suoi sostenitori a continuare a partecipare, nella capitale, a San Pietroburgo ed in un altro centinaio di città russe, alle manifestazioni da lui indette per oggi contro Vladimir Putin.
«L’arresto di una persona non ha significato se siamo in tanti – ha scritto ancora su Twitter il leader dell’opposizione – qualcun altro venga a sostituirmi».
Secondo quanto riporta il sito della Bbc finora in tutta la Russia sono state fermate finora oltre 280 persone in diverse città della Russia.
Come riporta la Ong «Ovd-Info», che monitora le azioni della polizia durante le dimostrazioni, la maggior parte dei fermi, per ora, si è verificata a Ufa, Murmansk e Mosca, dove è stato portato via dalla polizia anche lo stesso Navlany, poco dopo che si era riuscito a unire ai suoi sostenitori.
Il comune della capitale russa non aveva accettato la richiesta di tenere la marcia in centro, sulla via Tverskaya, e aveva proposto alcune zone periferiche come alternativa. «No, non andremo nel bosco», è stata la risposta dell’oppositore, che ha confermato ai suoi l’appuntamento sulla lunga via che porta al Cremlino, diventata ormai il simbolo del dissenso.
Quello che risalta ed è significativo è l’estensione geografica della protesta.
(da agenzie)
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