IL SINDACO DI RIGNANO, LA CITTA’ DI RENZI, VA CON LA LISTA DI GRASSO
“PASSIAMO ALLA SINISTRA VERA” COMUNICA DALLA VACANZA A CUBA
L’illuminazione è arrivata sotto il sole di Cuba dopo aver guidato una moto con sidecar della «rivoluzione», ammirato il ritratto ufficiale di Ernesto Guevara e soprattutto aver letto il discorso integrale di Pietro Grasso che ha consacrato il presidente del Senato alla guida di Liberi e uguali.
Allora Daniele Lorenzini, 63 anni, medico di famiglia e sindaco di Rignano sull’Arno, dalla vacanza caraibica che lo porterà anche in Messico, ha chiamato la sua giunta (vicesindaco ex Pd e due assessori della lista civica) e insieme hanno deciso di passare alla «sinistra, quella vera».
E anche il gruppo consiliare di maggioranza, otto consiglieri in tutto, sta pensando di aderire a Liberi e uguali.-
Adesso nel paese di Matteo e Tiziano Renzi i detrattori (pochi per la verità ) dicono che Lorenzini è un Maramaldo politico che rischia di uccidere un partito moribondo, il Pd appunto.
Che proprio lui, ex lista Dini, poi Ds e fondatore dei democratici insieme a babbo Renzi, aveva clamorosamente battuto di venti punti (50% contro 30%) alle amministrative dell’11 giugno dopo aver detto di no «agli assurdi diktat» del partito renziano.
«Macchè Maramaldo, il Pd è sempre vivo – risponde il sindaco –. Il problema è che si è perso in beghe politiche e non ha più seguito i suoi elettori».
Adesso si candiderà in Parlamento con Grasso
«No. Mi bastano i marciapiedi di Rignano. Quelli di Roma sono troppi».
Nella Rignano di Renzi sono sotto choc…
«Macchè se lo aspettavano tutti. A metà febbraio il Pd mi aveva candidato come sindaco, poi mi ha sfiduciato perchè chiedevo di guardare di più alla società civile e meno alla politica e di allargare la coalizione a sinistra».
Intanto il collegio elettorale di Rignano, tra le proteste della sinistra, passa da Livorno a Firenze. Una maggiore affinità geografica ed economica, dice il Pd. Che ne pensa
«In realtà per la Camera noi finiamo a Empoli, città con la quale non abbiamo alcuna analogia e dove, guarda caso, si giocano la candidatura almeno tre big del Pd tra i quali il ministro Luca Lotti, il parlamentare David Ermini e il segretario regionale Dario Parrini. La solita vecchia politica che ho sempre rifiutato».
E lei invece che politica farà insieme al presidente Grasso?
«Quella che ho sempre fatto: stare tra la gente, ascoltarla e cercare di risolvere i problemi degli ultimi. Che poi è lo stesso impegno civico che ho ritrovato nelle idee e nelle parole di Pietro Grasso».
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply