IL TURISMO PIANGE MA L’HOTEL RIMANE SALATO
L’INDUSTRIA DELLE VACANZE: LA CRISI SI FA SENTIRE MA NON TAGLIA LE TARIFFE DEGLI ALBERGHI ITALIANI… DA NOI SI PARTE DA 64 EURO CONTRO I 36 DELLA GRECIA E I 29 EURO DELLA SPAGNA
L’ unica è non cadere nella trappola degli estremismi, che oscilla dalla disperata visione di «spiagge deserte» alle battutine per ristoranti e voli aerei «tutto esaurito».
Meglio orientarsi tra le valutazioni degli esperti del settore e del marketing. Senza tralasciare i numeri – non tanto positivi in quest’estate dilaniata dall’ansia per lo spread alle stelle – che vanno però contestualizzati.
Turismo in difficoltà nel nostro Paese, ma anche nelle vicine Spagna e Grecia da sempre meta ambita per le ferie estive e che invece ora si ritrovano a fare i conti con la tendenza al risparmio. Eppure da un confronto delle tariffe fatto direttamente sul campo emerge che il prezzo italiano non sente la crisi. In Italia una notte in hotel parte da 64 euro contro i 36 della Grecia e i 29 della Spagna. Intanto la vacanza diventa sempre più corta e last minute.
E diversi sono anche i protagonisti principali: sempre meno tedeschi e americani, sempre più russi.
Per la Federalberghi 6 italiani su 10 resteranno a casa e le partenze sono crollate del 29,5% rispetto al 2011.
Se l’anno scorso erano pronti a settimane di mare e montagna 21,9 milioni di connazionali, questo agosto lasceranno la propria casa solo in 15,4 milioni.
Il giro d’affari complessivo dell’estate è sotto del 22%.
Dopo le contrazioni di giugno (-21,5%) e di luglio (-13%), non ci si aspetta un settembre migliore (- 27,7%).
La Calabria è la meta preferita degli italiani, seguono Veneto, Sicilia, Sardegna e Puglia.
Il 68% sceglierà il mare, il 15,6% la montagna e il 4,2% le località termali e del benessere. Spesa media stimata per le ferie: 741 euro (contro i 776 del 2011).
La concentrazione più alta si registrerà la prossima settimana, a ridosso di ferragosto. Non solo nel nostro Paese.
In Grecia, dopo il calo di arrivi registrato nei mesi scorsi c’è una ripresa. «L’emergenza della crisi, rispetto alla scorsa primavera, è superata osserva Michele Terzibassis, direttore in Italia dell’Ente nazionale ellenico per il turismo -.
Anche perchè, per far fronte alla situazione, gli albergatori greci hanno accettato di rinegoziare al ribasso le tariffe».
La realizzazione di «Visa center privati, ha poi favorito l’incremento dei turisti russi, saliti a 200 mila all’anno».
I dati relativi alla Spagna si fermano allo scorso maggio: la spesa turistica è diminuita del 14,8% , per un totale di 204 milioni di euro, 31 in meno che nello stesso mese del 2011.
Ma a giugno, 99.000 disoccupati hanno trovato un lavoro, proprio grazie al turismo.
Gli impieghi legati al settore sono spesso stagionali, ma in un paese dove c’è il 24,4% di disoccupati, non deve essere certo trascurato.
Anzi, la sensazione è che proprio dal turismo può giungere una boccata d’ossigeno per l’economia spagnola.
Grazia Longo
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