IL WEB SI RIBELLA ALLE CAZZATE DELLO STIPENDIATO DI SALVINI: ORA A MORISI SERVIRA’ LA SCORTA
SCRIVE INFAMIE SULLE DONNE DELLA SEA WATCH E PIOVONO INSULTI E MINACCE SULL’ISTIGATORE SERIALE
Lo spin doctor di Matteo Salvini, l’uomo responsabile della comunicazione del Capitano (lui ha inventato il termine) e autore insieme alla sua squadra della quasi totalità dei tweet del Ministro, è praticamente l’ombra del leader della Lega, lo segue ovunque ma non si vede spesso.
Il suo posto, ossia all’ombra del suo signore e padrone. E per un compenso annuo di 65mila euro, un posto all’ombra torna comodo.
Ma qualche volta anche Morisi vuole i suoi cinque minuti di gloria. Ma a differenza del Capitano, la sua figura non è poi così amata.
Sarà che ai fan sfegatati non piace ricordare che quelle battutine, quei ‘bacioni’ e quegli ammiccamenti non sono certo farina del sacco di Salvini, che anzi le poche volte che si mostra per come è davvero riesce a raggiungere livelli sempre più bassi di cafonaggine, fatto sta che Morisi non ha il successo social del suo amatissimo Salvini. E la sua ultima uscita lo dimostra.
Morisi ha infatti ritwittato un’immagine che mostra le donne della Sea Watch, impegnate a salvare vite umane e a combattere contro l’ignoranza al potere, scrivendo l’infelice didascalia “Pronte per le primarie del Pd”. La rete però ha reagito con forza alla sua squallida provocazione e su twitter è cominciata una sassaiola contro l’infelice post.
!Sei proprio un imbecille senza un minimo di umanità ”
“La vostra fortuna è che il pd non ha le palle di candidare gente così
“Il miracolo è che ti pagano pure…
“Parla un mercenario al soldo di un signorotto.
“Che c’è, non ti bastano i 6.500 euro al mese che ti paghiamo per fare il napalm66 del web, aspiri anche a fare il deputato? Come si è potuto ridurre così questo paese…”
“ridi con i nostri soldi stammerda”
“vorrei incontrarti di persona per vedere il tuo coraggio”
“Lei è proprio una persona triste, la verità è che tra 20 anni tutti si ricorderanno di loro mentre lei sarà caduto nel dimenticatoio”
(da Globalist)
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