“IN CAMPANIA HA PERSO GIORGIA MELONI” . ELLY SCHLEIN SI TOGLIE QUALCHE SASSOLINO: “HA CANDIDATO UN ESPONENTE DEL GOVERNO E SUO FEDELISSIMO DI FDI, EDMONDO CIRIELLI. HA SCHIERATO TUTTI I MINISTRI. HA RISPOLVERATO IL CONDONO DI BERLUSCONI DEL 2003, MA I CITTADINI HANNO CAPITO CHE LI STAVANO PRENDENDO IN GIRO”
“È LEI LA VERA SCONFITTA, TANTO PIÙ IN PUGLIA E PURE IN VENETO, DOVE SPERAVA DI SUPERARE LA LEGA E LE È ANDATA MALE”
La segretaria del Pd appena sbarcata a Napoli, nel quartier generale di Roberto Fico, per festeggiare insieme agli alleati la doppietta del centrosinistra nel Sud Italia.
Non sarà troppo ottimista?
«In Campania non ha vinto solo la nostra coalizione, ha perso Giorgia Meloni che oggi ha poco da saltellare. Ha candidato un esponente del governo e suo fedelissimo di FdI. Ha schierato tutti i ministri. Ha fatto una mossa vintage rispolverando il condono di Berlusconi del 2003, ma non ha funzionato. I cittadini hanno capito che li stavano prendendo in giro. È lei la
vera sconfitta, tanto più in Puglia e pure in Veneto, dove sperava di superare la Lega e le è andata male».
Non sarà la solita rondine che non fa primavera, è pronta a giurare che non vi sfascerete alla prima occasione utile?
«Io credo che da questa coalizione, la stessa messa in campo in tutte le regioni, non si possa più tornare indietro. Penso che tutti siamo ormai consapevoli che stare insieme, attorno a un programma condiviso, sia condizione non sufficiente ma necessaria per battere la destra. Il messaggio restituito dalle urne è molto chiaro: l’alternativa c’è ed è competitiva. Il riscatto parte dal Sud e nel 2027 ci farà vincere contro il governo più antimeridionalista della storia, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata».
È sicura che vi basti il Sud?
«Se restiamo uniti possiamo giocarcela anche in quella parte del Paese dove i sovranisti sono in vantaggio e noi però, sebbene meno forti, cresciamo molto nel consenso, come è accaduto in Veneto. In questo senso la Campania insegna: è stato fatto un gran lavoro di squadra per mettere insieme le differenze».
(da Repubblica)
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