IN GERMANIA DOPO LE RIAPERTURE TORNA A CRESCERE IL CONTAGIO
IL FATTORE R0 RISALE ALL’1,1 … 600 GLI OPERAI DEI MATTATOI POSITIVI
In Germania torna a crescere l’indice di contagio e l’allarme focolai riparte dai mattatoi del Paese. Secondo il Robert Koch Institute (Rki), l’agenzia governativa tedesca per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’R0 registrato ieri è pari a 1.10, il che significa che ogni persona può contagiarne in media più di un’altra. Mercoledì scorso, secondo l’Rki, l’R0 era pari a 0.65.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, sono oltre 169.300 i contagi registrati sul territorio nazionale, mentre le vittime sono giunte a quota 7434 (dati complessivi aggiornati al 9 maggio).
Occhi puntati sui grandi impianti di macellazione. Secondo un rapporto del giornale tedesco Spiegel online pubblicato ieri, sarebbero complessivamente circa 600 i lavoratori dei macelli risultati positivi al Covid-19, di cui circa 300 solo nell’impianto Mueller Fleisch di Pforzheim, nel Baden Wuerttemberg, nella maggioranza impiegati di origine romena che spesso coabitano in spazi molto stretti.
E c’è attenzione anche per la Westfleisch a Coesfeld, nel Nord-Reno Vestfalia, dove risulterebbero positivi oltre 200 lavoratori. Gli stabilimenti nei quali è stato registrato l’aumento delle infezioni sarebbero stati chiusi fino a nuovo ordine.
Anche nel profondo Nord, ossia nello Schleswig Holstein, si segnalerebbero contagi tra gli operai degli impianti di macellazione: stando ancora a quanto riportato dallo Spiegel, la società Vion avrebbe chiuso il suo macello a Bad Bramstedt (Segeberg), dopo la segnalazione di oltre 100 nuovi infetti da Covid-19.
Il settore presenterebbe criticità specifiche e per i lavoratori il rispetto delle regole di distanziamento sociale sarebbe di difficile attuazione: a quanto scrive lo Spiegel, i dipendenti di Mueller Fleisch vivrebbero in gruppi da 16 in appartamenti di massimo 117 metri quadri. Molti degli stagionali in arrivo soprattutto dalla Romania e dalla Bulgaria. Secondo lo stesso ministro alla Salute della Vestfalia, Karl-Josef Laumann, “vi è la preoccupazione che queste strutture soprattutto per quello che riguarda la sistemazione dei dipendenti a contratto stagionale non possano essere conformi alle necessità igieniche di una pandemia”.
(da agenzie)
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