IN RETE LA MAGGIORANZA DEI GRILLINI E’ CONTRO L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI
“AVETE FATTO UN COMPROMESSO SPORCO CON UN LOSCO PERSONAGGIO”
“Ma il reddito di cittadinanza lo fate, vero?”. “Questo è uno sporco compromesso”. “Salvini è al guinzaglio di Berlusconi”. “Perderemo i moderati di sinistra”. “Come spiegarlo ai sostenitori del Sud?”. “Le televisioni del Cav non ti daranno tregua”.
I militanti del Movimento 5 stelle si rivolgono così a Luigi Di Maio, educati alla democrazia diretta.
Nella scelta dei candidati, nell’elaborazione dei programmi, nel giudizio dei rappresentanti infedeli all’etica del movimento. Quella democrazia diretta che il leader evocava solo pochi giorni fa per insistere sull’incapacità di quella indiretta a concretizzare il volere espresso alle urne dai cittadini lasciando alle logiche strategiche dei partiti le decisioni sul governo da dare al Paese.
Poi, con il via libera di Berlusconi, il quadro è cambiato radicalmente. Il governo M5s-Lega si può fare. E la democrazia diretta torna a bussare, ma questa volta alla porta di Di Maio.
Rovesciando sul capo politico un lungo rosario di dubbi, paure e persino minacce.
E’ lo stesso Di Maio ad aprire la comunicazione attraverso un post+video sul Blog a Cinque Stelle, in cui conferma le “condizioni per un governo del cambiamento fra MoVimento 5 Stelle e Lega”
I militanti non se lo fanno dire due volte. Ma sono in maggioranza quelle che, criticamente, chiedono quasi retoricamente se per questo obiettivo vi sia un prezzo da pagare, passi indietro da fare proprio rispetto al totem “linearità , coerenza, linea politica” brandito online da Di Maio.
Contrappuntati da sporadici “orgoglioso di te” e un familiare “non rompete, lasciatelo lavorare”, si fanno largo gli scettici, i puristi, gli indignati, ma soprattutto quegli innamorati del M5s spaventati all’idea che Salvini arrivi per avvelenare i pozzi.
Che ne sarà del confitto di interessi e della legge anti-corruzione?
E poi, come spiegare agli italiani del Sud, dove il M5s ha fatto il pieno di voti, che si va al governo con chi li ha umiliati per decenni, per poi cancellare la parola “Nord” dal suo simbolo e spendersi in strumentali baci e abbracci?
Come conciliare nello stesso programma il reddito di cittadinanza pentastellato con la leghista flat-tax?
La risposta c’è: compromesso. Accettabile per chi è convinto che tornando alle urne non si sarebbe sfondata la soglia del 40% che avrebbe garantito un esecutivo monocolore. Non per chi nei passi indietro rispetto agli obiettivi fissati vede l’impantanarsi in logiche da prima repubblica a cui il M5s si è sempre detto refrattario.
Di seguito, divisi per aree tematiche, gli umori che attraversano la base pentastellata.
Berlusconi
Paolo: “Nooooo, un governo sotto l’ala di Berlusconi … non ci credo…..chiuso con la legge anticorruzione, la cancellazione del job’s act, la contrapposizione all’Europa, la tutela dei pensionati, il reddito di cittadinanza…addio…il peggior compromesso storico”.
“Questo è un compromesso sporco” taglia corto Alberto, con un intervento che mira soprattutto a svegliare il Fondatore del movimento. “Un compromesso fatto con una persona che fino a ieri è stato con i piu loschi personaggi della politica. State perdendo i principi per cui siete stati votati, non ci vuole un aquila per capire che Matteo Salvini avrà sempre il guinzaglio al collo di Berlusconi, sarete costretti a scendere a compromessi con Berlusconi come tutti gli altri. Non mi stupisce tanto Di Maio, ma che Beppe Grillo permetta tutto ciò”.
Salvini
Se il Caimano è una minaccia immanente, la base M5s vede il leader della Lega da più prospettive, dove il profilo del servitore degli interessi berlusconiani concorre con il leader di destra e il razzista che non se n’è mai andato.
Carlo condanna l’accordo senza se e senza ma: “State facendo un errore imperdonabile. Il governo con la Lega. Io non vi voto più. Non aiuterete sicuramente il Paese operando con il centrodestra di Berlusconi e Salvini. Siete un disastro”.
Fabio ci infila dentro anche l’ex segretario del Pd, ma soprattutto l’occasione perduta di conquistare definitivamente le simpatie dei delusi di sinistra. “Autogolo clamoroso! Renzi e Berlusconi stanno facendo festa sulle spoglie del M5s. Gli avete restituito vita con questa scelta che, al massimo, Salvini terrà in piedi per un anno. L’accordo con il peggior partito italiano, il partito di Gentilini, il sindaco sceriffo, il partito di Calderoli, Borghezio e infine lo stesso Salvini, è la peggior conclusione a cui si potesse arrivare. Si aveva la possibilità , con il nuovo voto, di terminare l’epoca renziana nel Pd e di ridurre Forza Italia al 9%. Si sta preferendo invece un accordo con la Lega Nord! Come lo si spiega al popolo del Centro-Sud? E come a tutti gli elettori moderati che provengono da sinistra, parte fondante del voto al Movimento? (…) Se farete questo accordo non potrete piu dire al Pd che si è macchiato di accordi col centrodestra, di fatto state facendo la stessa cosa (…)”.
Più freddo ma non meno duro il commento di Davide, chiuso da un inquietante mantra: “La Lega porta avanti molti valori che non hanno nulla in comune con il sentire della maggior parte delle persone che vi hanno dato la loro fiducia.”
Democrazia diretta
E si ritorna alla democrazia diretta. Perchè il Movimento 5 stelle, dopo averne fatto una bandiera, non potrà esimersi dal sottoporre alla base il testo dell’accordo di governo . Il timore si cela nell’auspicio formulato da Maurizio: “Spero ci darete la possibilità di votare sulla piattaforma Rousseau questa specie di ‘Contratto alla tedesca’. Sarà in quell’occasione che potrò e potremo esprimere tutto il mio e il nostro dissenso per questa forzatura ai nostri principi (…). Ricordati, caro Di Maio, che basta poco per gettare alle ortiche il consenso ottenuto in anni e anni col paziente lavoro vostro e delle migliaia di simpatizzanti e sostenitori”.
(da agenzie)
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