IN UN ANNO LA LEGA DI SALVINI HA PERSO IL 10%
L’ESAME DEI DATI E LA CONCORRENZA DELLA MELONI… ORMAI IL CAPITONE NON E’ PIU’ CREDIBILE
Matteo Salvini si agita, bombarda il governo da fuori, prova a respingere l’assalto alla leadership di Giorgia Meloni e stringe alleanze con i primi ministri sovranisti di tutta Europa. Ma la Lega, dopo la crisi del Papeete dell’agosto 2019, non si è mai più ripresa.
Un crollo costante, accentuato nell’ultimo anno, da quando è iniziata la pandemia: il Carroccio da inizio 2020 ha perso ben dieci punti percentuali nelle intenzioni di voto. Nel gennaio 2020, infatti, la Lega veleggiava intorno al 32% mentre secondo l’ultima supermedia settimanale di YouTrend il Carroccio è sceso sotto la soglia psicologica del 23%, pur rimanendo il primo partito: oggi è al 22,6%, il minimo storico negli ultimi tre anni.
Era l’1 maggio 2018, a due mesi dalle elezioni che avevano consacrato il M5S ma anche il partito di Salvini (17,4%), ed erano in corso le trattative per il governo gialloverde: la Lega era arrivata al 23,7%. Poi, un anno dopo, raggiunse il 34% alle elezioni europee e il picco nell’agosto 2019, poco prima della caduta del Conte-1, con il 36,8%.
Da quel momento in poi è stata una caduta libera proseguita nell’anno della pandemia che non si è arrestata nemmeno con l’ingresso della Lega nel governo di Mario Draghi. Secondo la supermedia YouTrend, nelle ultime due settimane, quelle del decreto in cui sono state mantenute le zone arancioni e rosse anche per tutto aprile, il Carroccio ha perso lo 0,4%, il partito che insieme a Forza Italia (altra forza politica aperturista) ha subìto la maggiore flessione (-0,6%).
Nemmeno il sostegno al governo Draghi ha fatto bene al partito di Salvini: da metà febbraio la Lega ha lasciato per strada lo 0,6%. Un dato confermato da Open Polis che ha analizzato i sondaggi dell’ultimo anno facendo una media aritmetica tra le rilevazioni degli istituti Emg, Ixe, Tecnè, Swg, Euromedia e Ipsos soffermandosi sui rapporti di forza tra le coalizioni: se nel centrosinistra Pd e M5S sono rimasti più o meno stabili, il cambio di scenario riguarda il centrodestra, dove si è aperta la guerra per la leadership tra Salvini e Giorgia Meloni.
Se a inizio 2020 tra Lega e Fratelli d’Italia c’erano ben 22 punti di scarto (32 a 10%), oggi il distacco si è ridotto a un terzo: il partito di Meloni ha fatto un balzo di quasi sette punti, arrivando al 16,6% a meno 7 punti dalla Lega. E tutto a discapito del Carroccio, visto che Forza Italia dal gennaio 2020 è cresciuta di 1,5 punti passando dal 6,8 all’8,3% di fine marzo.
Sarà proprio per la contesa con Meloni che Salvini ha deciso a febbraio di imprimere una svolta al Carroccio sostenendo Draghi, anche per non deludere quei ceti produttivi del nord che non avrebbero sopportato altri due anni di opposizione.
Eppure, negli ultimi giorni, la frustrazione per non essere riuscito a dettare l’agenda del governo e il fiato sul collo della destra di Meloni hanno fatto tornare Salvini su posizioni sovraniste e “di lotta”: le richieste sul condono delle cartelle esattoriali e sulle riaperture e la visita a Budapest con i premier sovranisti Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki.
A soffrire nei sondaggi però è anche il premier Mario Draghi e il suo governo: la luna di miele delle prime settimane sta finendo.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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