INTERVISTA A MAURIZIO LANDINI: “DA MELONI SOLO PROPAGANDA, PRONTI ALLO SCIOPERO GENERALE”
“GLI AUMENTI SBANDIERATI SONO LORDI E SOLO PER POCHI MESI”… “UNA FAMIGLIA POVERA SE NON HA UN AZIANO O UN DISABILE E’ STATO ABBANDONATO A SE STESSA”
Dopo le polemiche sul Consiglio dei ministri tenutosi il 1º maggio e i contenuti del decreto Lavoro, facciamo il punto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini,
Che Primo Maggio è stato per la Cgil?
Per le manifestazioni che si sono tenute è stato un bel Primo Maggio con la crescita della presenza dei lavoratori e delle lavoratrici. Si è confermato l’aumento della partecipazione come già il 25 aprile, e questo ci fa ben sperare per le manifestazioni interregionali di Bologna, già sabato prossimo, e poi Milano e Napoli.
Il Consiglio dei ministri il 1º maggio è sembrato una provocazione?
La convocazione la domenica sera e poi il Cdm il 1º maggio hanno rappresentato un atto di propaganda e una mancanza di rispetto per i lavoratori. Il 1º maggio è una festa perché è stata conquistata con le lotte e gli scioperi. Non è la festa del governo, ma la giornata della dignità di lavoratori e lavoratrici.
Non c’era motivo di riunire il governo quel giorno?
Basti pensare che il testo del decreto non è stato ancora pubblicato, segno che non c’era nessuna urgenza, se non quella della propaganda.
La presidente del Consiglio ha illustrato i contenuti del decreto in un video. Una provocazione anche quella?
Uno sgarbo nei confronti dei giornalisti sotto la pioggia, non mi è sembrata rispettosa verso quelli che lavorano. Ma mi preme confermare il giudizio negativo sui contenuti. Il governo dice che è stato fatto un provvedimento per il lavoro: ma chi ha chiesto i voucher o la liberalizzazione dei contratti a termine? Non certo il sindacato o i lavoratori. Noi chiediamo di superare le forme assurde di precarietà, e di introdurre un contratto unico di ingresso nel lavoro fondato sulla formazione e sulla stabilità dell’occupazione.
Il governo ha modificato anche il Reddito di cittadinanza.
È davvero grave. Lo chiamano Reddito di inclusione, ma comincia con un’esclusione. Con i nuovi criteri, infatti, una famiglia povera, se priva di un anziano o un disabile, non ha diritto al sussidio. Non è accettabile che si facciano soldi sulla povertà invece di colpire profitti ed extraprofitti e l’evasione fiscale.
Cosa dice delle misure sul salario?
È vero che la riduzione dei contributi sul salario è parte delle nostre richieste, tanto che organizzammo uno sciopero generale contro Draghi. Ma siamo di fronte a un provvedimento non sufficiente a tutelare i salari dall’inflazione, con aumenti sbandierati che sono lordi e soprattutto una tantum, da luglio a dicembre. In più non è stato introdotto il meccanismo del drenaggio fiscale e quindi il maggior prelievo fiscale depotenzia il vantaggio. Per aumentare i salari occorre anche rinnovare i contratti nazionali, ma il governo non mettendo un euro per il rinnovo di quelli del lavoro pubblico, ha deciso di inviare un messaggio molto negativo.
La Cisl sembra avere una reazione più positiva.
Abbiamo una piattaforma comune e facciamo assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Oltre al giudizio sul decreto con il governo stiamo rivendicando una vera riforma delle pensioni e una vera riforma fiscale, maggiori investimenti su sanità e scuola pubblica, la realizzazione degli investimenti del Pnrr.
Ma potreste arrivare a uno sciopero generale? Anche senza Cisl?
Intanto riempiamo le piazze. Poi dovremmo discutere come proseguire, senza escludere nulla. Per ora è importante che siamo in piazza insieme, dare sostegno alle manifestazioni unitarie e portare a casa i risultati.
Da organizzatore del Concertone, che dice delle polemiche sul fisico Carlo Rovelli?
Le persone che partecipano al Concertone da sempre hanno il diritto di dire quel che pensano. Senza censure preventive.
Le manifestazioni saranno un’occasione di unità delle opposizioni?
Il movimento sindacale quando manifesta ha sempre un carattere politico perché chiede di cambiare le politiche del governo. Ma noi ci rivolgiamo alle persone a prescindere da cosa votano e le nostre manifestazioni sono aperte a chiunque voglia partecipare e condivide le nostre posizioni.
Ma da segretario Cgil e uomo di sinistra è contento se si realizza una unità delle opposizioni?
Al nostro congresso abbiamo invitato tutti, sia il presidente del Consiglio che le opposizioni, perché pensiamo che attorno al lavoro si debba ricomporre la distanza tra la politica e le persone. Oggi si continua a considerare il lavoro come una merce.
Le piacerebbe ci fosse anche in Italia una dinamica alla francese?
Alla fine di maggio c’è il congresso del sindacato europeo a Berlino e la discussione è su come le lotte in Francia, Spagna, Inghilterra, possano avere una prospettiva unitaria per l’Europa per il superamento della austerità.
Inviterebbe di nuovo Meloni al congresso Cgil?
Assolutamente sì, perché abbiamo dimostrato che non abbiamo pregiudiziali e rispettiamo tutti. Per questo esigiamo rispetto per i lavoratori e le organizzazioni che li rappresentano. Cosa che non è avvenuta in questo Primo Maggio.
(da agenzie)
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