INTERVISTA A SBALCHIERO, IL CAPO DEGLI ARTIGIANI VENETI CHE HANNO VOTATO M5S: “E’ STATO UN VOTO DI PROTESTA INUTILE”
“LE RIFORME NON SI STANNO FACENDO ANCHE PER COLPA DEI CINQUESTELLE CHE RIFIUTANO TUTTO E TUTTI”
Il co-leader del Movimento Cinque Stelle Gianroberto Casaleggio torna in Veneto per incontrare gli imprenditori, così come fece insieme a Beppe Grillo durante la campagna elettorale.
Riuscendo a raccogliere numerosi consensi ed adesioni.
Oggi sarà a Castelbrando, a pochi chilometri da Treviso, ospite della Confapri, associazione di piccoli e medi imprenditori con la quale il legame è ormai solido.
Non sarà solo: con lui, tra gli altri, i sindaci Federico Pizzarotti, Flavio Tosi e Giovanni Manildo. Il tema, ovviamente, è l’economia: come farla ripartire?
Ma l’aria intorno al M5S, da queste parti, è un po’ cambiata.
Sensazione confermata dall’esito delle scorse amministrative: a Treviso, per dire, i Cinque Stelle sono passati dal 24 per cento di febbraio al 6,8 del giugno scorso.
Il vicentino Giuseppe Sbalchiero da due anni è a capo della Confartigianato Veneto, che conta 60mila associati.
Come molti dei suoi colleghi aveva votato il M5S alle politiche.
Oggi rifarebbe quella scelta?
«Innanzitutto bisogna dire perchè in tantissimi, tra i nostri associati e non, diedero il loro voto a Beppe Grillo. Cioè per dare un segnale forte a centrodestra e centrosinistra, per dirgli “guardate che la nostra pazienza sta finendo, datevi una mossa”. Dopo anni in cui il 70-80 per cento della nostra categoria aveva premiato Pdl e Lega».
Il risultato qual è stato?
«Che il M5S ha scelto la via del rifiutare tutto e tutti. Le riforme non si stanno facendo anche per colpa di questo atteggiamento. Il voto di protesta si è rivelato fine a se stesso, quindi inutile».
Quindi la fiducia in Grillo è già finita? Il vostro non era un voto di adesione ma solo un segnale?
«In alcuni casi c’è ancora chi crede in lui. Ma tutti i voti presi a febbraio oggi come oggi sono una chimera. Il fenomeno si è ridotto di molto. E sa chi se ne avvantaggerà ? L’astensionismo. La totale sfiducia ».
Padroncini e operai, nelle vostre fabbriche, si erano ritrovati a votare M5S. I lavoratori la pensano come voi su Grillo? Stessa delusione?
«A dire il vero erano anni che accadeva la stessa cosa, questa comunanza tra piccoli imprenditori e collaboratori, magari votando Lega. La quale doveva portare il federalismo, e invece niente. Ora è toccato a Grillo, e ancora niente. C’è una sensazione di rifiuto molto diffusa».
Domani (oggi, ndr) sarà all’incontro con Casaleggio?
«Ho altri impegni. La dialettica resta comunque utile, ci mancherebbe.Il fatto è che si parla troppo, magari».
E il governo di larghe intese come vi sembra?
«Stiamo ancora aspettando che cominci a governare. Che si tagli la spesa pubblica inutile e la burocrazia. E si dia il via alle riforme. Altrimenti succede che si tornerà a votare con questa stessa legge. Metà cittadini non ci andranno nemmeno. E l’altra metà decreterà ancora una volta il totale immobilismo».
Matteo Pucciarelli
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