INTERVISTA AL CINQUESTELLE CRITICO ZACCAGNINI: “CARO BEPPE, NON BASTA UNA TELEFONATA, FATTA PER PURO CALCOLO DI INTERESSE”
“SONO STATO PROCESSATO TRE ORE INSIEME A CURRO’, MI HANNO MINACCIATO DI ESPULSIONE, PEGGIO DEI TRIBUNALI DEL POPOLO”… “MI SPIACE PER LORO, NON POTRANNO ATTACCARMI SULLA DIARIA, HO GIA’ RESTITUITO LA PARTE ECCEDENTE”… “GRILLO FA SOLO MONOLOGHI, NON SA ASCOLTARE”
È stato in “silenzio stampa” per dieci giorni. Ora risponde al terzo squillo.
Zaccagnini come sta?
Così.
“Così ” significa che domani lascerà il Movimento anche lei?
Sono sempre a disagio.
Ieri ha detto che l’espulsione della Gambaro è “una sciagura”.
Ho scoperto solo adesso che si occupava di transizione, proprio come me, che insegno Permacultura. Siamo in pochissimi a farlo in Italia. Quando l’ho saputo mi è dispiaciuto ancora di più.
Cacciata per un’intervista. Anche lei ha spesso fatto dichiarazioni critiche. Ha paura?
No, assolutamente. Lunedì scorso, il giorno prima che la Gambaro parlasse, avevamo fatto un’assemblea… anzi, un processo.
A chi?
A me e a Tommaso Currò. Hanno portato i ritagli di giornale con le nostre interviste. Ci hanno detto che se avessimo fatto altre uscite del genere saremmo stati espulsi.
Una minaccia?
La mozione per la nostra cacciata era già pronta, l’hanno ritirata. Poi sono usciti dicendo che c’era stato “un bel dibattito”. La verità è che sono state tre ore di fronte al tribunale del popolo.
Lei che ha fatto?
Sono stato zitto per dieci giorni. Ho accettato le regole. Si era detto: stiamo tutti calmi, dissidenti e talebani. La Gambaro non credo fosse presente a quell’assemblea, probabilmente nemmeno sapeva del diktat. Fatto sta che il giorno dopo, all’ora di pranzo, dice quelle cose. I capigruppo cominciano a sparare a zero. Sono loro che hanno rotto il patto.
Vuole le scuse dei suoi colleghi?
Vorrei che facessero un po’ di autocritica. Ma sono in un loop mentale: si autogiustificano su tutto. Non è vero che l’aria è cambiata. Il clima è ancora irrespirabile. Hanno solo fatto un cambio tattico, per non autodistruggersi (poi si corregge, “autodistruggerci”, ndr). Ma lo capisco dall’umore complessivo che non c’è alcuna voglia di cambiare registro.
Grillo ha telefonato ai dissidenti Pinna e Currò. Ha chiamato anche lei?
No.
Le dispiace?
Sinceramente uno che ti chiama dopo che ha ammazzato una persona… se lo avesse fatto 10 minuti prima di mandarla alla gogna, avrei capito. Ma se lo fai dopo che hai visto i risultati del sondaggio, quando hai capito che la Rete si è divisa… è tutta tattica, un mero calcolo di interesse. La verità è che l’emarginazione del dissenso continua .
Paola De Pin se n’è andata da sola. Secondo lei lo ha fatto per la diaria?
Questa è la linea comunicativa che vogliono far uscire. Sapevo da tempo che era a disagio. Io la capisco benissimo.
Diranno anche di lei che se ne va per i soldi.
Avranno poco da dire. Ho già l’Iban del conto dove fare il versamento. Rendiconto e faccio il bonifico di tutto quello che non spendo.
Davanti a Grillo, in assemblea, disse che non era d’accordo.
Lui ha parlato tre quarti d’ora di fila senza ascoltare nessuno e noi abbiamo avuto 5 minuti a testa. Diciamo che ha delle difficoltà ad approfondire il dialogo. Volevo spiegare le mie ragioni. Invece parlava solo lui.
Si rende conto delle accuse che lancia?
Continuerò a farlo.
Come fa a restare in quel gruppo?
Mi prendo il mio tempo, valuterò se ci sono elementi nuovi, vedremo…
Provoca
Basterebbe dire mezza frase. Non ci vuole tanto a farsi buttare fuori.
Paola Zanca
(da “il Fatto Quotidiano“)
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