“IO, AMICO DEGLI ORSI: UN PO’ DI UVA E LORO MI LECCANO IN FACCIA”: IN FINLANDIA EDUCANO L’UOMO AL RISPETTO DELLA NATURA, IN ITALIA L’IGNORANZA IMPERA
SULO KARJANAINEN CURA E RIMETTE IN LIBERTA’ ORSI FERITI O RIMASTI ORFANI: “SONO ANIMALI GIOCHERELLONI, BASTA CONOSCERLI”
Ogni giorno gli porta da mangiare. Gli mette la frutta – angurie, uva o arance – su un grande tavolo «da picnic» immerso nella foreste di betulle.
Poi aspetta qualche secondo. Finchè gli orsi iniziano ad arrivare. Mangiano goffamente, qualche animale salta sul tavolo, altri rimangono sull’erba.
E, dopo il pasto, ringraziano Sulo Karjalainen a modo loro, leccandogli la faccia. Mentre in Italia si discute sulla necessità o meno di catturare Daniza e MV25, in Finlandia «l’uomo orso», come è conosciuto nel Paese, da anni ci vive insieme, nella sua fattoria di Kuusamo, 800 km a nord di Helsinki.
Qui, insieme al fratello Jalo, cura e poi rimette in libertà i predatori feriti o bisognosi di cure in seguito a incidenti stradali o battute di caccia.
«Tutto è iniziato un po’ per caso», spiega. «Accolgo e tengo con me gli animali fino a quando non ridiventavano autonomi. Poi li riporto nella foresta. Quando questo non succede, restano a vivere con me».
«Animali giocherelloni»
«In Finlandia le persone mi conoscono per via degli animali, e questo mi rende felice», racconta Sulo.
Da qualche anno è uno dei testimonial di Visit Finland, l’Ente per il Turismo del Paese e la sua storia è raccontata anche in «Miesten vuoro», pluripremiato film-documentario sulle saune maschili.
«Quand’ero piccolo, trascorrevo giorni interi nel recinto delle pecore, mentre mia madre mungeva le mucche. È stato allora, avevo appena 10 anni, che ho avuto il mio primo contatto ravvicinato con un orso».
Dopo anni, non ha dubbio. «Sono animali molto giocherelloni», assicura. «Solo se non sai cosa stai facendo puoi avere problemi».
Parole che fanno eco in Italia a quanto dichiarato dall’Ente Nazionale Protezione Animali, all’indomani della nuova levata di scudi contro i due plantigradi, lombardo e trentino.
«Contro gli orsi, specie particolarmente protetta anche a livello comunitario, è in atto, in Italia, una vera e propria guerra alimentata dall’allarmismo, dai pregiudizi e dall’insofferenza», hanno detto.
«In realtà , sia nel caso di Daniza che in quello più recente di “M25”, ciò che è stato definito come aggressione o tentativo di aggressione non è stato causato da una pericolosità intrinseca degli animali ma, ancora una volta, da comportamenti avventati ed in taluni casi addirittura negligenti posti in essere dalle persone».
Federica Seneghini
(da “il Corriere della Sera”)
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