ITALIA NELLA BRATTA, LUI AL BUNGA BUNGA DI PUTIN
TRA COMPLOTTI, CRISI ECONOMICA E DIBATTITO SULLE RIFORME, BERLUSCONI PREFERISCE CORRERE A SAN PIETROBURGO PER DISTRARSI CON LE AMAZZONI DI PUTIN
In stretta coerenza con il programma della sua nuova creatura politica, il partito di “Forza Gnocca”, iBerlusconi ha pensato bene di lanciare prima un’intemerata propagandistica e quindi è volato a San Pietroburgo per partecipare alla festa di compleanno del suo amico Vladimir Putin, fresco 59enne, nell’ormai mitica dacia sul lago Valdaj.
E dove, si apprende da fonti vicine al Cavaliere, ieri lo attendeva anche una “serata sexy”, in realtà destinata al festeggiato, ma della quale Berlusconi avrà senz’altro beneficiato. Promotrici dell’iniziativa, a quanto si apprende, le avvenenti attiviste del gruppo “Esercito di Putin”, donne paragonabili alle temibili amazzoni di Gheddafi, che l’altro giorno hanno inscenato una sorta di concorso per eleggere la parte più sexy del corpo del loro capo.
Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha però tenuto a precisare che “Silvio e Vladimir” hanno cenato “con la famiglia e con l’altro importante invitato, l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, oggi presidente della società North Stream, impegnato a far quadrare i conti sul gas per conto della Russia. E forse non solo.
Le ragazze di Putin
Quarto viaggio in Russia in soli 13 mesi per Berlusconi quella verso Putin può essere paragonata a una vera e propria fuga dalla realtà .
Sul campo ha lasciato un decreto Sviluppo ancora tutto da scrivere dopo aver commissariato Tremonti, la questione caldissima di Bankitalia e, soprattutto, un complottone democristiano guidato da Scajola e Pisanu che lo preoccupa non poco perchè mira a disarcionarlo in tempi brevi.
È stato per questo che, nel messaggio ai Promotori, ha voluto mettere subito in chiaro che, se fosse per lui, la guida del Paese la lascerebbe volentieri, perchè “è un fardello di cui personalmente mi libererei”, ma una crisi di governo “sarebbe l’ultima cosa di cui l’Italia in questo momento ha bisogno”.
Quindi di nuovo la litania sulle riforme, (crescita e sviluppo, architettura dello Stato, Giustizia) e l’affondo sulla “barbarie” che vivrebbe quotidianamente il Paese, non la mancanza di speranza in un futuro economico migliore, quanto “le intercettazioni” uno scandalo del quale non riusciamo neanche più a denunciare la gravità e l’anomalia”.
L’amico Putin l’avrà senz’altro consigliato a dovere sull’argomento, visti i trascorsi di gioventù (Kgb), ma più che il telefono, il Cavaliere deve guardarsi da Scajola e Pisanu.
Già , i complottardi democristiani.
Ufficialmente Berlusconi sostiene di non temerli, nella realtà li tiene sotto strettissima osservazione.
Scajola contesta la gestione del segretario del Pdl Alfano, vorrebbe le dimissioni (o il reale commissariamento) di Tremonti, ma i suoi sostengono sia pronto ad accettare un qualsiasi compromesso con Berlusconi.
È l’idea che si è fatta anche la gendarmeria berlusconiana: Scajola vuole soprattutto tornare nel giro che conta.
Diverso, e più preoccupante, è il caso di Beppe Pisanu che non ha mai avanzato richieste personali e si dedica a raccogliere consensi al Senato e a tessere rapporti con Rocco Buttiglione e settori delle gerarchie vaticane.
Negli ambienti più vicini a Silvio Berlusconi si sdrammatizza, ma restano perplessità su cosa potrebbe produrre un improvviso colpo di scena; al Senato c’è la prescrizione breve e anche se Pisanu con i suoi può poco, anche pochi numeri di scarto degli scontenti potrebbe finire col convincere i cauti e gli attendisti.
Ma per il weekend meglio non pensarci, c’era Putin da festeggiare.
E il suo “esercito” sexy.
Sara Nicoli
((da “Il Fatto Quotidiano”)
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