LA BOMBA SOCIALE CHE ESPLODERÀ: IL CARO-BOLLETTE RISCHIA DI LASCIARE MOLTE FAMIGLIE SENZA LUCE E GAS
IN CASO DI MANCATO PAGAMENTO, GLI OPERATORI NON INVIERANNO PIU’ UN SOLLECITO: PASSERANNO DIRETTAMENTE ALLA MESSA IN MORA CON DISTACCO DELLA FORNITURA DAL 41ESIMO GIORNO DALLA SCADENZA DELLA BOLLETTA NON PAGATA E SENZA CHE ARRIVI IL TECNICO A CASA
Il caro-bollette rischia di lasciare molte famiglie senza luce e gas. Le richieste di aiuto arrivano ogni giorno da tutta Italia ai consumatori: gli operatori dell’energia hanno stretto le maglie e adesso passano subito alle maniere forti.
Se prima delle crisi adottavano accorgimenti come l’invio di un sollecito e il «depotenziamento» della rete, adesso – denunciano le associazioni – passano subito alla messa in mora, con il successivo, possibile, distacco della fornitura.
Il tutto in tempi rapidi: dal quarantunesimo giorno dalla scadenza della bolletta non pagata e senza che arrivi il tecnico a casa, il taglio delle forniture si fa scattare direttamente dalla sede del distributore.
Le forniture centralizzate
Il problema è particolarmente sentito tra i condomini, perché gli importi rispetto agli scorsi anni sono più che raddoppiati. E nei palazzi con riscaldamento centralizzato le difficoltà si moltiplicano. Il picco verrà toccato tra dicembre e gennaio, cioè cento giorni dopo la scadenza delle fatture.
IL CASO DI PADOVA
A Padova la società dell’energia Af Energia interromperà le forniture di gas a circa 300 condomini della provincia, a causa degli alti costi della materia prima ma soprattutto per le «insostenibili garanzie» chieste dai grossisti. Lo ha annunciato lo stesso l’amministratore delegato dell’azienda, Federico Agostini. L’ultima istanza Cosa succede in questi casi?
Esiste la fornitura di ultima istanza (Fui) da parte delle aziende territorialmente competenti. Per tre mesi il condominio è coperto, se nel frattempo non trova un altro fornitore, resta con queste aziende ma con una maggiorazione di 14,39 centesimi per metro cubo (circa il 20-30% in più).
Per evitare guai, alcuni condomini hanno deciso di mettere i sigilli agli impianti di riscaldamento. È quanto deciso dall’amministratore di uno stabile in provincia di Roma. In questa maniera nessuno consuma e non si finisce con il restare senza altre forniture essenziali come quella dell’acqua calda.
LA BOLLETTA COMUNE
Ma che cosa succede se in un condominio due pagano e tutti gli altri invece no? Va subito detto che il riscaldamento viene staccato a tutti solo se non viene saldata la fattura condominiale, vale a dire la bolletta comune.
Saranno quindi i condomini virtuosi che dovranno pagare anche le quote di quelli morosi per continuare a onorare questa bolletta comune. Successivamente, l’amministratore dovrà richiedere il pagamento delle quote ai condomini non in regola, mediante sollecito o diffida tramite legale oppure giudizialmente (ad esempio con ricorso per decreto ingiuntivo). Un altro maxi-problema che si sta materializzando all’orizzonte.
LA VALANGA ALL’ORIZZONTE
«Se prima gli operatori dell’energia con i propri clienti utilizzavano la piuma adesso sono passati alla frusta – racconta Furio Truzzi, presidente di Assoutenti -. In pratica, nella, gran parte dei casi, hanno abbandonato tutti quegli accorgimenti con cui trattavano i clienti che non pagavano con puntualità». I casi che potrebbero finire nel mirino già nelle prossime settimane sono davvero tanti.
Secondo Facile.it, negli ultimi nove mesi l’aumento del prezzo dell’energia ha portato 4,7 milioni di italiani a saltare il pagamento di una o più bollette. Vuol dire che è concreto il rischio una valanga pronta a partire.
LE CONTROMISURE
Per cercare di creare uno scudo, domani ci sarà un’assemblea delle associazioni di consumatori. Obiettivo? Mettere a punto una serie di proposte da presentare al governo.
Tra queste la richiesta di moratoria sui distacchi, interventi di garanzia creditizia da parte dello Stato per le imprese che non ce la fanno a pagare, rateizzazioni più lunghe (oltre i dieci mesi) e un Osservatorio Arera sulle modifiche unilaterali dei contratti (in crescita esponenziale nonostante il blocco deciso dal governo).
Nei giorni scorsi all’Anaci Day 2022 (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) è stato lanciato l’allarme: costi condominiali in aumento del 300% e soluzioni immediate oppure sarà grave crisi sociale perché i costi dell’energia creeranno come effetto domino morosità ulteriori ed entro fine ottobre la situazione sarà più chiara.
È da mesi che caro-bollette e impennata dei prezzi risultano in cima alle preoccupazioni degli italiani superando nel ranking anche la voce “lavoro e disoccupazione”. Da un recente sondaggio per la trasmissione Porta a Porta è emerso che un italiano su due indica come priorità l’aumento dei prezzi in generale (48,8%) e la crisi energetica (45%), con la denuncia dell’aumento del costo delle forniture di luce e gas (35,4%).
Negli anni il popolo italiano, pur manifestando il suo disagio, si è adattato a malincuore alle molteplici difficoltà che la realtà nazionale ha presentato come la cassa integrazione, la crisi del lavoro, il precariato, i sussidi, le chiusure aziendali ecc Ha conosciuto le domeniche a piedi e le code chilometriche davanti ai distributori di benzina, tuttavia oggi si sente impreparato ad affrontare quanto potrà accadere in questa nuova stagione invernale e si domanda quanti tristi spaccati reali si trasformeranno in possibili drammi.
Per poter aiutare efficacemente le famiglie sarebbe necessario offrire loro la possibilità di poter pianificare il futuro. Si sentirebbero sicuramente meno spaventati e sarebbero in grado, pur nella difficoltà, di programmare le spese. In questa direzione gli italiani non desiderano trovarsi paralizzati dalla pressione dei costi, attendono con attenzione la nuova compagine governativa per poter esprimere il loro giudizio nel merito. All’orizzonte appare l’ombra inquietante di un serio problema di sopravvivenza per molte famiglie.
(da agenzie)
Leave a Reply