LA BUFALA DI CHI DICE CHE “TUTTA EUROPA RIAPRE PRIMA DELL’ITALIA”
DAI SOVRANISTI A RENZI, TUTTI A DIRE CHE ALTROVE STANNO RIAPRENDO LE ATTIVITA’: ECCO COSA STANNO FACENDO REALMENTE IN ALTRI PAESI EUROPEI
“È un mese che chiedo di riaprire. La Spagna riapre, la Germania riapre i negozi, in Francia riaprono le scuole, noi abbiamo avuto il lockdown più duro di tutti. C’è qualcosa che non va”: così Matteo Renzi ha criticato il governo, accusandolo di una riapertura poco coraggiosa.
E non è l’unico ad aver attaccato l’esecutivo prendendo come parametro di confronto il resto dell’Europa che starebbe invece tornando alla normalità . Ma è davvero così?
La riapertura annunciata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a partire dal prossimo 4 maggio non è così permissiva come in molti speravano.
Il governo è stato chiaro: non ci sono ancora le condizioni per un ritorno alla normalità .
Ci vuole prudenza o tutti gli sforzi fatti fino a questo momento saranno stati vani, ha detto Conte durante la sua visita in Lombardia.
Tuttavia dall’opposizione (e non solo) continuano a piovere critiche. “Le aziende che chiuderanno e porteranno libri in tribunale, se andiamo avanti così, poi rischiano di essere rilevate dalla prima multinazionale, tedesca o cinese, che non aspetta altro”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini.
Ma, come detto, gli attacchi sono arrivati anche da fuoco amico. Matteo Renzi, il cui partito conta due ministre nella squadra di governo, ha accusato Conte di tenere il Paese ai domiciliari: “È un mese che chiedo di riaprire. La Spagna riapre, la Germania riapre i negozi, in Francia riaprono le scuole, noi abbiamo avuto il lockdown più duro di tutti. C’è qualcosa che non va”, ha detto il leader di Italia Viva.
Rimarcando ancora una volta che il resto dell’Europa si sta preparando ad aprire mentre l’Italia rimane ferma: “Francia, Germania e Spagna hanno chiuso meno di noi e le loro aziende ci stanno portando via fette di mercato. Se non facciamo distinzioni tra i territori, teniamo bloccato tutto il Paese”.
Ma le cose stanno davvero così? Non proprio.
Nel resto del vecchio continente, per quanto diverse siano le strategia di avviamento della Fase 2, in tutti i Paesi che presentano una situazione epidemiologica simile a quella dell’Italia la parola d’ordine è prudenza.
E se nei giorni scorsi i governi europei hanno avuto fretta di riaprire, ora la realtà della pandemia sembra imporre una brusca frenata.
Si comincerà , passo dopo passo, da maggio.
In Belgio, ad esempio, dall’11 maggio inizieranno a riaprire i negozi e la settimana successiva sarà la volta delle scuole.
In Grecia, come nel nostro Paese, la fase 2 sarà avviata a partire dal 4 maggio con la ripresa delle attività scolastiche, anche se non in tutti gli istituti.
In Irlanda, invece, non è ancora previsto ufficialmente un piano di allentamento del lockdown.
In Olanda le scuole dovrebbero riaprire dall’11 maggio, ma con una presenza ridotta nelle classi.
In Polonia, tuttavia, resteranno chiuse almeno fino al 24 maggio
In Francia, come aveva detto anche Renzi, le scuole avrebbero dovuto riaprire. Ma non sarà così: il governo ha infatti fatto dietrofront confermando che non è ancora ora di tornare nelle classi. Per i licei se ne parlerà a fine maggio,
Mancano ancora direttive ufficiali per quanto riguarda la ripresa delle attività produttive e del sistema di trasporto pubblico a pieno regime. L’unica cosa certa è che il lockdown rimarrà in vigore ancora fino al prossimo 11 maggio.
Da metà maggio al 2 giugno dovrebbe essere avviata la transizione verso la fase 2: ciò significa una libera circolazione entro il raggio di 100 chilometri e la riapertura dei negozi con rigide misure di sicurezza.
La strategia sarà diversificata sul territorio. Per i bar e i ristoranti, così come per i musei, comunque bisognerà aspettare almeno fino a giugno. Le manifestazioni e gli assembramenti, invece, rimarranno vietati ancora per tutta l’estate: se ne riparlerà a settembre. Lo smart working, dove possibile, dovrà essere implementato ancora per tre settimane.
La Spagna, il Paese più colpito dall’emergenza coronavirus in Europa, starebbe pensando a un piano differenziato in 4 diverse tappe di due settimane ciascuna.
Tutto dovrebbe avere inizio la prossima settimana, in modo di completare il processo di ritorno alla normalità per fine giugno.
Tuttavia, ha chiarito il governo, si tratta di un piano elastico che dovrà essere continuamente adattato all’evoluzione dell’epidemia nel Paese.
Il primo step, a partire dalla prossima settimana, prevede ancora un regime di lockdown, in cui si potrà però uscire per fare sport all’aperto. Al momento solo ai bambini è permesso passeggiare per la cosiddetta “ora d’aria”.
Nella seconda tappa si consentiranno gli spostamenti all’interno della propria provincia: riapriranno anche negozi e bar, ma solo con i tavolini all’aperto e una capienza ridotta. Anche le chiese riprenderanno l’attività , ma solo con il 30% dei fedeli.
Per il terzo step, invece, riapriranno anche cinema e musei anche se sarà permessa l’entrata solo a un terzo dei visitatori e spettatori.
Nell’ultima tappa si assisterà alla riapertura generale, ma tutti gli esercizi, come misura cautelare, dovranno consentire solo il 50% della propria capienza
In Germania il lockdown è ancora ufficialmente in vigore fino al prossimo 3 maggio. Tuttavia, a partire da questa settimana, alcune misure contenitive sono già state allentate. Questo ha fatto riprendere quota ai contagi, costringendo le autorità a una frenata.
La capacità degli ospedali resta sotto controllo e le terapie intensive stanno riprendendo fiato: un fattore evidenziato dal governo nello spiegare come sia normale un’ondata di diffusione del virus al ritiro di alcuni provvedimenti di distanziamento sociale. Tuttavia, le autorità hanno fatto scattare l’obbligo di indossare le mascherine nei negozi e nei mezzi di trasporto come precauzione.
(da Fanpage)
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