LA CASSAZIONE RESPINGE IL RICORSO DI SAVOINI: CONFERMATO IL SEQUESTRO DI CELLULARI E DOCUMENTI
RIGUARDA TELEFONI E CHIAVETTE CON I FILE AUDIO DEL METROPOLE
La Cassazione ha accolto la richiesta della procura generale, confermando i decreti di sequestro a carico di Gianluca Savoini.
Respinto dunque il ricorso dell’ex portavoce di Salvini nonchè referente dell’associazione Lombardia-Russia presentato dall’avvocato Lara Pellegrini.
Si tratta del sequestro di due telefoni cellulari, di documenti e di alcune chiavette Usb con i file audio del Metropol, avvenuto nell’ambito dell’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega in cui Savoini è indagato per corruzione internazionale.
La richiesta della procura generale è avvenuta in una udienza a porte chiuse davanti alla sesta sezione penale.
L’indagine riguarda quanto accadde il 18 ottobre del 2018 quando Savoini, l’avvocato Gianluca Meranda e il consulente finanziario Francesco Vannucci discussero con i russi, all’hotel Metropol di Mosca, di una compravendita di petrolio che – secondo gli investigatori – avrebbe dovuto mascherare un finanziamento di 65 milioni di dollari alla Lega.
Il tribunale del riesame aveva respinto il ricorso contro il sequestro della Guardia di finanza di cellulari, pc e documenti, parlando di “cristallizzazione degli accordi criminali”.
Nel documento giudiziario appariva proprio l’accusa corruzione internazionale per Savoini, insieme a Meranda e Vannucci.
Nel testo si leggeva: “Savoini concordava con Ylia Yakunin l’acquisto da parte di Eni di ingenti quantitativi di prodotti petroliferi: 250mila tonnellate al mese per tre anni, vendute dalla societa russa Rosneft, prevedendo che una percentuale del 4 per cento del prezzo pagato da Eni sarebbe stata retrocessa”. Il sospetto degli investigatori è che quei soldi dovessero servire a finanziare la campagna della Lega per le Europee.
(da agenzie)
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