LA CEI PRENDE A SBERLE LA MELONI. MONSIGNOR GIAN CARLO PEREGO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EPISCOPALE PER LE MIGRAZIONI, ESULTA PER LA DECISIONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA CONTRO LE POLITICHE DEL GOVERNO ITALIANO: “NON LASCIA MARGINI AD ALTRE, SUBDOLE MANOVRE”
“UNO SPRECO DI RISORSE IMPRESSIONANTE CHE ALLA FINE SARANNO UN REGALO AL GOVERMO ALBANESE”
”L’ennesima sconfessione della politica migratoria del Governo viene dalla Corte giustizia europea, che condanna la possibilità di utilizzare i Centri in Albania perché non garantiscono la tutela dei richiedenti asilo”. Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei che si occupa dei migranti nonché presidente della fondazione Migrantes, con l’Adnkronos riflette sul senso della decisione della Corte europea.
”Uno spreco di risorse impressionante, si aggira attorno al miliardo il costo dei Centri in Albania, che alla fine saranno un regalo al governo albanese, come lo fu, in altri tempi, la realizzazione di un carcere per trasferire gli albanesi presenti nelle carceri italiane”, sottolinea l’esponente della Cei.
”Il balletto di decreti e di leggi per utilizzare come hub, come centri di accoglienza e come Cpr le strutture costose realizzate in Albania – osserva Perego – termina con questa dichiarazione della Corte europea che ormai non lascia margini ad altre, subdole manovre per allontanare il dramma di migranti in fuga dai nostri occhi e dalla nostra responsabilità costituzionale”.
(da agenzie)
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