LA CITTA’ SPAGNOLA DI JUMILLA, GUIDATA DALLA FECCIA SOVRANISTA DI “VOX”, VIETA AI MUSULMANI DI PREGARE E ORGANIZZARE FESTE RELIGIOSE ALL’INTERNO DI STRUTTURE PUBBLICHE
IL MOTIVO? “DIFENDERE GLI USI E COSTUMI DEL POPOLO SPAGNOLO”… LA CHIESA CATTOLICA CONTRO LA FOGNA RAZZISTA
Niente più preghiere del mattino, festa di fine Ramadan e di Eid al-Adha celebrate all’interno delle strutture sportive municipali per i residenti musulmani della città spagnola di Jumilla. Lo ha deciso il consiglio comunale a guida conservatrice votando una mozione dell’ultradestra di Vox in «difesa degli usi e costumi del popolo spagnolo contro le pratiche culturali straniere».
Continua così l’assedio anti-migranti della destra spagnola: dopo la recente caccia alle persone nordafricane lanciata a Torre Pacheco da Vox e dalla neo-formazione estremista Deport Them Now in seguito alla presunta aggressione di tre magrebini ai danni di un anziano, è un’altra cittadina della regione di Murcia, sempre amministrata dal Partito Popolare (Pp), a finire al centro del dibattito politico.
«Una decisione assolutamente razzista», così il governo socialista di Pedro Sánchez ha commentato attraverso la ministra delle Migrazioni Elma Saiz il caso Jumilla. La mozione – che prende di mira anche se indirettamente la comunità musulmana
presente nella cittadina di 27mila abitanti dove è impiegata principalmente nel settore agricolo e nella raccolta dell’uva – nasce da una condizione posta da Vox in cambio del sostegno per l’approvazione del bilancio comunale della sindaca del Pp. L’approvazione modifica il regolamento delle strutture municipali, incluse quelle che da tempo venivano utilizzate dalla comunità islamica per le proprie celebrazioni, difendendo le «manifestazioni religiose tradizionali”
La discriminazione è così eclatante da aver spinto la Conferenza episcopale spagnola a difendere la comunità musulmana parlando di «un attacco alla libertà religiosa», tema che entra in chiaro conflitto anche con la Costituzione spagnola che invece riconosce il diritto fondamentale alla libertà religiosa e di culto. [
«Vigileremo per proteggere e accompagnare la popolazione», ha spiegato la ministra Saiz; mentre l’opposizione del Pp si è difesa spiegando che «la decisione non ha niente a che vedere con la religione né con la nazionalità». Più marcata la posizione di Vox che continua la sua battaglia xenofoba, sostenuta dal leader Santiago Abascal con una proposta di deportazione dei migranti sul modello trumpiano. Abascal su X ha celebrato il voto dichiarando che «la Spagna è e sarà sempre una terra di radici cristiane».
(da agenzie)
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