LA DELEGAZIONE ITALIANA IN EGITTO: “A GAZA UN PADRE DA’ AI FIGLI TRE CUCCHIAI DI CIBO PER CANI SCADUTO AL GIORNO”
LE TESTIMONIANZE DEI 14 DEPUTATI ITALIANI CHE STANNO MONITORANDO LE OPERAZIONI UMANITARIE
«Xavier Doncell, medico di Msf, ci ha raccontato di una famiglia un tempo benestante rimasta nel centro di Gaza. Da oltre una settimana non hanno nulla da mangiare. Il padre dà ai figli tre cucchiai di cibo per cani al giorno, scaduto». Un’immagine, una storia vera, per restituire il senso della disperazione di un popolo. Parte da lì Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente sui diritti umani della Camera, in Egitto con altri tredici colleghi parlamentari con l’obiettivo di arrivare a Rafah nei prossimi giorni.
La delegazione, in missione con la rete di ong italiane AOI che ha già inviato convogli nella Striscia, seguirà il percorso dei camion al valico, unico punto di accesso dall’Egitto a Gaza. La prima giornata, al Cairo, è stata dedicata agli incontri con i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie operative in Palestina e a Gaza, MSF Gaza response, MSF Egypt, Palestinian Center for Human Rights, Mezan center for human rights, Palestinian Medical Relief Society, Omar Ghrieb di Oxfam. «Il filo rosso di tutti gli interventi che abbiamo ascoltato – racconta Boldrini a La Stampa – è stato uno solo: la richiesta urgente di un “cessate il fuoco”. È la precondizione per continuare ad operare, l’unico presupposto per poter fornire assistenza alla popolazione ridotta allo stremo delle forze».
La delegazione comprende quattordici deputati dell’opposizione: otto del Partito democratico (Laura Boldrini, Andrea Orlando, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Rachele Scarpa, Arturo Scotto e Alessandro Zan), tre del M5s (Stefania Ascari, Carmela Auriemma e Dario Carotenuto) e tre di Avs (Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Franco Mari). Con loro viaggiano giornalisti, operatori umanitari, accademici ed esperti di diritto internazionale.
Secondo la tabella di marcia, il gruppo dovrebbe arrivare a Rafah martedì mattina. «Gli aiuti gettati dall’alto non sono la soluzione, – ragiona Boldrini – i viveri ci sono ma vengono bloccati a Rafah, è necessario che Israele acconsenta al passaggio di centinaia di convogli fermi al valico. La fame è usata come arma di guerra e questo è un crimine, il cibo e i medicinali devono poter entrare». Lunedì i parlamentari incontreranno i rappresentanti dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che tornerà a ricevere i fondi europei congelati per mesi dopo le accuse di un presunto coinvolgimento di 12 dipendenti locali nella strage del 7 ottobre. Secondo Boldrini il sostegno all’Agenzia è imprescindibile: «Unrwa è fondamentale alla sopravvivenza di oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi non solo a Gaza e Cisgiordania ma anche Giordania, Libano e Siria. Fornisce la sanità, il cibo, le scuole, gli alloggi. Senza UNRWA, queste persone non avrebbero nessuna rete di salvataggio».
(da agenzie)
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