LA DESTRA VERA E I PATACCARI STELLATI
LA MISURA E’ COLMA
Due sere fa si è giunti ad assaltare la presidenza della Camera, insultando persino altri parlamentari in quanto donne.
Ieri a impedire fisicamente il regolare svolgimento dei lavori delle Commissioni e a interrompere l’intervista di un capogruppo.
Oggi, in nome della “nuova resistenza” qualcuno piomba a Roma per congratularsi per gli atti illeciti compiuti “dai suoi guerrieri”.
Capisco che qualcuno in attesa dei “liberatori” a stelle e strisce che lanciavano Camel preferisca frequentare direttamente ambasciate straniere.
Capisco che il ruolo sia quello di destabilizzare il Paese per favorire altrui interessi.
Ma per la destra vera (non quella pataccara che vive di imitazioni e frustrazioni) la misura è colma.
La Boldrini deve trasmettere gli atti e le relazioni alla Procura della Repubblica in quanto siamo di fronte alla reiterazione di un preciso reato.
Quello previsto dall’articolo 289 del Codice penale: “Attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali”.
Che recita: “E’ punito con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire in tutto o in parte, anche temporaneamente”, non solo al presidente della Repubblica o al Governo l’esercizio delle prerogative attribuite per legge, ma anche – e sarebbe questa l’ipotesi del caso – a impedire “alle assemblee legislative o ad una di queste o alla Corte Costituzionale o alle assemblee regionali l’esercizio delle loro funzioni”.
Esattamente quello che è accaduto e che sta accadendo alla Camera.
Vanno perseguiti coloro che commettono direttamente un reato e i mandanti che istigano a delinquere.
Una destra vera non si confonde, si distingue.
Una destra vera propone, non distrugge.
Una destra vera non è il cavallo di troia di interessi stranieri.
Una destra vera fa opposizione con stile e senso dello Stato.
Ma una destra vera in Parlamento avrebbe impedito certi ignobili atti di violenza non porgendo l’altra guancia.
E saprebbe accogliere i “liberatori” con omaggio di ortaggi vari e calci nel culo.
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