LA GENIALE LINEA DIFENSIVA DI CARLO NORDIO: “L’ATTO È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO”… IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ALLA CAMERA SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI SUL CASO ALMASRI
“NON SONO UN PASSACARTE, L’ATTO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE ERA NULLO” … QUANDO DICE: “IL MINISTRO È UN ORGANO POLITICO CHE DEVE MEDITARE SUL CONTENUTO DI QUESTE RICHIESTE”, INTENDE CHE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO È STATA UNA SCELTA POLITICA PRESA PER RAGION DI STATO? SE SÌ, PERCHÉ NON LO AMMETTE E BASTA?
Il mandato d’arresto della Corte dell’Aja nei confronti di Osama Njeem Almasri “è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l’immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d’appello” di Roma.
Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. “incertezza assoluta” a cominciare, ha sottolineato, “dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere”
La notifica del fatto che era indagato è “pervenuta il giorno prima del giorno in cui era fissata la comunicazione in parlamento”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio nell’informativa urgente del governo, alla Camera dei deputati, in merito alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e successiva espulsione del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish aggiungendo che ciò “ha determinato un momento di riflessione sia in ossequio all’indipendenza e alle prerogative della magistratura” sia relativamente alla mia “posizione di indagato”
“Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome. Inoltre serve valutare la “coerenza delle conclusiono cui perviene la decisione della Cpi”.
Questa coerenza manca completamente e quell’atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.
Osama Njeem Almasri “non è mai stato un interlocutore del Governo per vicende che attengono alla gestione e al contrasto del complesso fenomeno migratorio”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.
“Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni.
(da agenzie)
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