LA LEGA PREDICA TAGLI E RIGORE, MA PER GLI ALTRI: LO SCANDALO QUOTE LATTE COSTATE 4 MILIARDI DI EURO AGLI ITALIANI
IL DOCUMENTO DI PROTESTA DI CONFAGRICOLTURA: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVENGA A RIPRISTINARE LA LEGALITA’…ANCHE GALAN CHIEDE CHE L’EUROPA CI SANZIONI…I QUATTRO MILIARDI LI RESTITUISCA LA COCCA BOSSI-TREMONTI
In spregio ad ogni appello all’equità e alla tutela dei diritti delle persone oneste, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato, con un solo voto di scarto, l’emendamento alla manovra che dispone una sospensione fino al 31 dicembre del pagamento della rata delle multe sulle quote latte per i produttori che hanno aderito alle rateizzazioni.
Tutto ciò nonostante il parere negativo del ministro Galan e del Pdl che poi in commissione ha dovuto appoggiarlo per imput dall’alto.
Una delle pagine più vergognose della storia repubblicana, in cui Tremonti e Bossi hanno protetto dei mascalzoni che hanno fatto i furbi: mentre undicimila produttori infatti hanno pagato a suo tempo, 65 si ostinano a non pagare, tutelati da due ministri della Repubblica.
Ciò è costato in questi anni allo Stato italiano 4 miliardi di multe già pagate alla Ue, mentre sono stati incassati appena 320.000 euro.
In pratica il governo ha perso 3,7 miliardi che avrebbe potuto ora impiegare diversamente.
Anche il premier ha dato ragione alla tesi di Galan, ma è ormai noto che quando la Lega ricatta, Silvio scatta sugli attenti.
Il premier non ha avuto il coraggio di prenderli a pedate nel culo, come si addice assestare ad ogni politico che chieda qualcosa di illegale e ora arriverà una sonora multa dalla Ue, nell’ordine si vocifera di 1 miliardo di euro, tanto paga il contribuente italiano.
Confagricoltura stigmatizza con parole dure questo vero e proprio atto di forza a tutela degli interessi dei pochi allevatori che hanno aderito alla sanatoria introdotta dalla Legge 33, voluta dall’ex ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia.
“E’ una legge che si può dunque a buon titolo definire ‘ad personas’ e a cui il nuovo rinvio dei pagamenti definito nell’emendamento passato al Senato garantisce altri spazi di dilazione”.
Questo – sottolinea Confagricoltura – nonostante l’Unione Europea abbia offerto nell’ultimo negoziato l’opportunità per sistemare il quadro produttivo”.
“Solo una corretta applicazione di quanto disposto dalla normativa nazionale e comunitaria può consentire al settore lattiero di mettersi definitivamente alle spalle il troppo lungo periodo di anarchia che tanti danni ha creato all’erario e che tanto negativamente ha pesato sulle quotazioni del latte — rileva Confagricoltura . Insistere nella direzione indicata dall’emendamento Azzolini vuol dire non tener conto degli 11.000 produttori che hanno regolarmente onorato gli impegni contratti con la rateizzazione ex lege 119/03”.
Confagricoltura plaude alla linea dell’onestà e del rigore su cui si è attestato il ministro Giancarlo Galan, ribadendo che la legge deve essere uguale per tutti e che nessuna appartenenza politica può cambiare questa regola.
“Sulle quote latte la coesione sociale è a rischio – avverte ancora Confagricoltura – Da una parte, tutti i cittadini sopportano oneri finanziari impropri e dall’altro mancano le risorse per lo sviluppo del settore agricolo, un controsenso tutto italiano che pesa sul sistema e ne mina la credibilità . Se ci sono le disponibilità finanziarie è preferibile utilizzarle per l’interesse dell’intero settore e non per poche persone da tempo individuate. Sarebbe sufficiente meno della metà di quanto si pensa di condonare per affrontare le criticità che da tempo il mondo agricolo segnala alla politica”.
Confagricoltura auspica ora – poichè l’applicazione della nuova disposizione è subordinata alla compatibilità comunitaria – che la Commissione europea ne sancisca l’illegittimità .
Con buona pace dei taroccatori e dei loro protettori: in una situazione analoga, a un cittadino normale avrebbero pignorato anche la ruota della bicicletta.
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