LA LEGA VUOLE LE MANETTE PER I POVERI, MA FRIGNA SE SI TRATTA DI RESTITUIRE IL MALTOLTO E MINACCIA I GIUDICI
TEMETE L’IRA DEI GIUSTI? QUELLA LA DEVE TEMERE SALVINI, NON I GIUDICI CHE PERSEGUONO I LADRONI
Pugno di ferro se si tratta di punire mendicanti e disagiati. Vittimismo e attacchi ai giudici in pieno stile Berlusconi quando si tratta di restituire i soldi rubati agli italiani sotto la gestione di un tal Umberto Bossi che è talmente esponente della ‘vecchia’ storia della Lega da essere attualmente uno dei senatori eletti con la Lega alle ultime elezioni. Ossia Bossi è il passato solo quando fa comodo.
Il cartello che circola su Twitter mostra il volto sorridente del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Sopra l’avvertimento dai toni apocalittici: “Temete l’ira dei giusti” affiancato dal logo ‘prima gli italiani’.
Così, a poche ore dalla sentenza che ha confermato il sequestro dei 49 milioni di euro ala Lega, Salvini interviene nel dibattito e, se due giorni fa dichiarava di attendere con “serenità e curiosità ” oltre che “assoluto rispetto della magistratura”, oggi il vice presidente del consiglio dichiara, sullo stesso cartello: “Non ci fermeremo!”.
“Non ho nulla da rispondere. Non entro nelle polemiche. So solo che dalle 11.40 del 14 agosto stiamo lavorando senza sosta alle indagini per il crollo del ponte”.
Lo ha detto il procuratore capo Francesco Cozzi rispondendo al leader della Lega Matteo Salvini che, saputo del sì del tribunale del Riesame al sequestro dei beni della Lega, ha detto di sperare che la procura si impegni a lavorare sul crollo del ponte Morandi.
Sono sempre quelli che sventolano le manette per i più deboli, per i poveri, quelli che firmano decreti di sgombero dei senza casa, che poi frignano quando vengono beccati e devono restituire tutto”.
(da agenzie)
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