“LA MATRICE TERRORISTICA E’ ANCORA INCERTA”
STRASBURGO NON È IL BATACLAN, NO ALLO STATO DI EMERGENZA IN FRANCIA… IL BILANCIO: 3 MORTI, 8 FERITI GRAVI E 5 LIEVI… 350 AGENTI A CACCIA DELL’ATTENTATORE IN FUGA
“Ho visto un uomo con una pistola passare davanti a un gruppo di persone. Senza dire una parola, ha puntato l’arma verso uno di loro e ha aperto il fuoco. Non mi sembra che l’abbia colpita. Quindi ha diretto la sua arma contro un altro membro del gruppo e lo ha preso. Poi si è messo a correre verso piazza Gutenberg, mescolandosi alla folla. È stato il panico”.
È la testimonianza di un ragazzo di Strasburgo, raccolta dal quotidiano Dna (Dernieres nouvelles d’Alsace). Il giovane stava camminando in rue des Grandes-Arcades nel centro di Strasburgo, quando ieri è andato in scena l’attentato. Attentato che per ora ha provocato tre morti e 13 feriti, di cui nove gravi.
Intanto circa 350 agenti delle forze dell’ordine sono coinvolti nella ricerca dell’uomo che ha sparato ai mercatini di Natale. Lo ha detto mercoledì il ministro degli Interni francese Christophe Castaner.
“Attualmente, 350 persone sono mobilitate per prenderlo”, ha detto Castaner in una conferenza stampa a Strasburgo. Il ministro ha osservato che tra loro vi sono 100 agenti della polizia giudiziaria, così come i militari dell’operazione Sentinelle. Due elicotteri sono anche coinvolti nella ricerca del sospetto. L’attentatore sarebbe il 29enne Cherif C., già segnalato con la ‘fiche’ S’.
Per ora niente attivazione dello stato d’emergenza in Francia dopo l’attento di Strasburgo. La ministra della Giustizia, Nicole Belloubet, ha detto questa mattina che la Francia è in grado di “reagire” dopo l’attacco anche senza “decretare lo stato d’emergenza”, una misura eccezionale, che venne attivata, per esempio, nella notte del Bataclan, il 13 novembre del 2015, restando in vigore per i due anni successivi, fino al 31 ottobre 2017.
In quel periodo, secondo l’ex ministro dell’Interno Gèrard Collomb, vennero sventati almeno 32 attentati sul territorio nazionale. Le misure speciali per fronteggiare la lunga stagione di sangue che ha colpito la Francia vennero sostituite, dal primo novembre dello scorso anno, da una nuova legge antiterrorismo voluta dal presidente Emmanuel Macron.
La matrice terroristica dei fatti di Strasburgo “non è stata ancora stabilita”, afferma il sottosegretario all’Interno francese, Laurent Nunez, a France Inter. “Bisogna essere molto prudenti. L’assalitore non era conosciuto per reati legati al terrorismo. Durante la sua detenzione in carcere era stata segnalata una sua radicalizzazione. Per questo era sotto sorveglianza”.
Non è la prima volta che Strasburgo, nell’est del Paese, cuore dell’Europa e casa del Parlamento europeo, viene presa di mira: già nel 2000 c’era stato un progetto d’attentato, la polizia aveva smantellato una cellula terroristica poco prima che entrasse in azione. Ieri sera, invece, il terrore si è scatenato veramente.
Erano le 20 quando un giovane, identificato poi nel 29enne Cherif C. già segnalato con il “fichè S” per radicalizzazione in carcere, ha aperto il fuoco in rue Orfevres, uccidendo tre persone e ferendone 11; tra di loro, in maniera non grave, anche un giovane giornalista italiano. Il killer, armato di pistola e coltello, è riuscito poi a fuggire e a barricarsi nel vicino quartiere di Neudorf, dove per ore la polizia lo ha braccato. Due gli scontri a fuoco con i militari della forza Sentinelle, duranti i quali il giovane attentatore viene anche ferito a una mano.
L’Europarlamento, impegnato nella sessione plenaria, è stato chiuso, così come tutto il centro della città . Il 29enne, nato in Francia ma di origini straniere, era riuscito ad evitare un arresto già martedì mattina. La gendarmeria aveva fatto una perquisizione a casa sua ma non l’aveva trovato. Probabilmente questo lo ha portato ad accelerare il suo piano.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso “la solidarietà di tutta la nazionale a Strasburgo, alle vittime e alle loro famiglie”. Il ministro Castaner ha riferito che il killer – definito un “criminale comune” con precedenti penali, – aveva già scontato alcuni periodi di detenzione sia in Francia che in Germania.
(da “Huffingtonpost”)
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