LA MELONI GIOCA ALLA “PRIMARIA”, STORACE PUNTA A FARE L’ALA DESTRA DI FORZA ITALIA
IL CALCIOMERCATO DEGLI EX AN STA PER CHIUDERE: TUTTI CERCANO UN INGAGGIO… VOLEVANO RICREARE AN, HANNO FINITO PER ALLONTANARE I POCHI SPETTATORI SUGLI SPALTI PER UN GIOCO BOLSO E PER LE TROPPE LITI IN CAMPO
La Destra di Storace potrebbe confluire nella nuova Forza Italia.
L’indiscrezione è stata lanciata dal giornalista Carlantonio Solimene de Il Tempo, storico quotidiano romano.
«Il leader de La Destra — si legge – secondo rumor che si fanno sempre più insistenti, sarebbe tentato dall’approdo a Forza Italia.
Nelle scorse settimane avrebbe più volte discusso con Silvio Berlusconi dell’opportunità di creare un’ala destra del partito capace di raccogliere i voti della defunta Alleanza Nazionale».
Un’ipotesi che prenderebbe quota dopo il sostanziale arenarsi delle trattative tra i FdI di Giorgia e Ignazio La Russa e La Destra di Storace e Musumeci, finalizzate a concorrere sotto lo stesso simbolo, la fiamma della vecchia An, alle prossime europee del 25 maggio.
Di fronte allo sbarramento del 4% per le Europee e del 5% alle prossime politiche (con un 12% per la coalizione) o un 8% se ci si presenta in solitudine, le prospettive sono pari a zero sia per F:d.I. (che viaggia intorno al 2%) che per la Destra (data all’1%).
La Meloni, come l’orchestrina del Titanic che continuava a suonare mentre la nave affondava, pensa a fare le primarie del condominio, spacciandole per una cosa seria.
Chissà che coda ci sarà a votare per incoronarla leader del nulla…
Il colpo di essersi impossessata del simbolo di An (che inserirebbe all’interno di quello di Fdi) ha avuto un riscontro pari a zero virgola: gli elettori ormai sono stanchi di riciclaggi.
I limiti della Meloni si sono confermati in tutta evidenza di fronte alla legge truffa proposta da Renzi: quello cerca di soffocare i partiti piccoli e lei sa solo replicare che l’importante sono le preferenze.
Il suo tentativo di porsi come leader emergente di una Nuova destra è naufragato per gli evidenti limiti politici: invece che rottamare e rinnovare, ha finito per riciclare vecchi tromboni, affiancare i leghisti su temi beceri, essere perennemente al servizio di Berlusconi e incarnare il vecchio modo di fare politica.
Sotto i marò, il nulla.
Il suo destino? Contrattare a tempo debito con l Cavaliere (o con Alfano) qualche poltrona per sè e qualche conoscente.
La grande “fase costituente” della destra italiana è finita ancor prima di cominciare: come avevamo previsto, gli inviati del Cardinale tornano tutti in Curia.
Ultimo dettaglio tecnico: anche in coalizione con Forza Italia sia Fdi che La Destra se non raggiungono il 5% non eleggono alcun deputato.
Quindi la scialuppa di salvataggio potrà essere solo nominale e riservata a pochi (inseriti nelle liste bloccate di Forza Italia).
Con un esito comico: qualcuno che oggi reclama le preferenze sarà eletto/a solo grazie alla lista bloccata di Papy.
Resta il premio di consolazione: il tesoretto di An…
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