LA MERKEL VINCE IL DUELLO TV CON SCHULZ: 44% CONTRO 32%
LA CANCELLIERA EVITA I COLPI E RISULTA PIU’ CONVINCENTE PER I TEDESCHI: “MAI CON I RAZZISTI E MAI CON L’ESTREMA SINISTRA”
Martin Schulz ha perso quella che era probabilmente la sua ultima chance per battere Angela Merkel alle elezioni tedesche del 24 settembre: non ha trovato il colpo del knock-out, anzi.
Nel dibattito faccia a faccia che si è tenuto ieri sera su quattro canali televisivi, il candidato socialdemocratico alla cancelleria ha cercato di attaccare l’avversaria su una serie di temi: soprattutto sull’immigrazione; poi sul disagio sociale e la disuguaglianze, gli scandali nell’industria dell’auto e la politica estera di Merkel troppo morbida verso Trump e verso Erdogan.
La cancelliera, però, non è mai è sembrata in difficoltà .
Schulz doveva sfondare, per recuperare almeno un po’ dello svantaggio a cui lo condannano i sondaggi, tra i 13 e i 17 punti percentuali: non c’è riuscito e l’obiettivo di mettere in moto un recupero virtuoso è sfumato. A tre settimane dalle elezioni.
Merkel e Schulz si confrontavano a quattrocchi per la prima volta. E non ce ne sarà una seconda.
La candidata cristiano-democratica, il cui partito Unione Cdu-Csu è in vantaggio nelle previsioni, aveva da un lato tutto da perdere dal confronto.
Dall’altro, però, le sarebbe bastato pareggiare lo scontro diretto per uscirne indenne e tenere l’avversario a distanza.
Lo sfidante socialdemocratico doveva invece attaccare senza sembrare eccessivo, tenendo conto che il suo partito, la Spd, è alleato di governo di Merkel, nella Grande Coalizione, da quattro anni.
Operazione non facile di fronte alla cancelliera da 12 anni, la quale è capace di assorbire ogni attacco e soprattutto è parsa stare per l’intera ora e mezza del confronto su un gradino più alto: lei, leader riconosciuta e rispettata nel mondo, garanzia di una Germania soddisfatta di sè; lui, Schulz, non certo intimidito ma in posizione minoritaria, con pochi risultati personali da mostrare agli elettori, senza un piedestallo.
La cosa più rilevante che entrambi hanno affermato – sotto la pressione di Schulz – è che la Turchia di Erdogan non entrerà mai nell’Unione europea.
Per il resto, il candidato socialdemocratico ha attaccato su pensioni, mettendo in dubbio le promesse di Merkel sul non alzare l’età del ritiro, sulla proposta del partito della cancelliera di tagliare le tasse ai ceti medi, sulla capacità di integrare gli immigrati, sulla criminalità e sulla sicurezza.
Di base, però, la discussione non ha avuto momenti di scontro interessanti al punto di cambiare l’andamento della campagna elettorale: anche noiosa.
Schulz ha messo in campo una performance seria ma non ha trovato il colpo della svolta. Soprattutto, è stato messo un po’ alle corde quando Merkel ha detto che non si alleerà mai, nel prossimo governo, con i nazionalisti anti immigrati della Alternativa per la Germania e con la sinistra-sinistra della Linke e ha chiesto Schulz se può dire lo stesso.
Il candidato socialdemocratico non ha escluso un governo con la Linke, cosa che non può piacere alla maggioranza dei tedeschi.
I primi sondaggi dicono che Merkel avrebbe vinto il confronto 44 a 32. Schulz non ha sfondato.
(da agenzie)
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