LA NORMA SALVA-LEGHISTI TRUFFATORI NELLA LEGGE ANTI-CORRUZIONE
PERMETTERA’ AL VICEMINISTRO RIXI, AL SENATORE BRUZZONE E AL CAPOGRUPPO MOLINARI DI PASSARE INDENNI DALLA POSSIBILE CONDANNA PER LE SPESE PAZZE
L’articolo 316 ter del codice penale modificato dalla legge anticorruzione ha aggiunto un nuovo paragrafo: a dicembre così è stato modificato il reato di “indebita percezione di erogazioni da parte dello Stato”; la prescrizione di decine di processi per spese pazze in cui sono imputati consiglieri regionali delle passate legislature è diventata improvvisamente più vicina.
E a esultare, tra gli altri, c’è il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi.
A novembre un altro tentativo era stato fatto con il medesimo obiettivo: la modifica del reato di peculato per mandare in soffitta i processi dei consiglieri regionali per spese pazze.
Stavolta il tentativo è andato a segno.
Ecco il cambiamento: “La pena è della reclusione da uno a quattro anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso della sua qualità o dei suoi poteri”.
Modifica introdotta da un emendamento che dagli atti della Camera risulta a firma di Gian Luca Vinci, Roberto Turri, Luca Paolini, Gianluca Cantalamessa, Fabio Massimo Boniardi, Manfredi Potenti, Anna Rita Tateo, Ingrid Bisa, Riccardo Marchetti e Flavio Di Muro, tutti leghisti.
Prima della modifica, il vecchio articolo diceva: “Chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sè o per altri, contributi, finanziamenti…”.
Con la modifica quelle figure di pubblico ufficiale (come i consiglieri regionali) che prima non erano citate, ora rientrano a chiare lettere nel 316 ter, un articolo che, aldilà dei tecnicismi giuridici, rappresenta, rispetto al peculato, un utilizzo illecito di soldi pubblici ritenuto meno grave.
Adesso toccherà agli avvocati sollevare la questione nei processi scorsi, tenendo ben presente che il codice penale stabilisce che il subentro di nuove leggi fa sì che venga applicata «quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo».
I processi per le spese pazze che a partire dal 2013 hanno visto coinvolti i consiglieri regionali di molti partiti potrebbero così cambiare radicalmente. E, complice la velocità della giustizia italiana, aprire le porte della prescrizione.
Repubblica ne fa oggi un sommario elenco:
Domani a Genova, ad esempio, è in programma un’udienza del processo che vede, tra i venti imputati per spese del periodo 2010-2012, anche l’attuale viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi, già capogruppo del Carroccio della Regione Liguria, per il quale il pm ha chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi, e con lui anche il senatore e compagno di partito Francesco Bruzzone.
Ma il 316 ter potrebbe fare comodo anche a Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, che è stato condannato in appello così come l’ex governatore del Piemonte Roberto Cota anche lui potenziale beneficiario della modifica.
Ma sono almeno 150 i politici coinvolti nelle inchieste sulle spese pazze che in queste ore attendono di conoscere il loro destino, e appartengono a tutti i partiti, come ad esempio Marco Monari ex capogruppo del Pd in Emilia Romagna condannato in primo grado.
(da “NextQuotidiano”)
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