“LA PISCINA SENZA UOMINI CHE FA PAURA ALLA LEGA”: SI FARA’ LO STESSO IL POOL PARTY PER SOLE DONNE MUSULMANE
ANNUNCIATO IN UN IMPIANTO DI LIMBIATE ERA STATO ANNULLATO DOPO LE PROTESTE DELLA LEGA… SI TERRA’ UGUALMENTE DA UN’ALTRA PARTE… “GRAZIE A SALVINI SIAMO AL TUTTO ESAURITO”
Le donne musulmane di Milano contro la Lega: la giornata di svago in piscina prevista per l’8 luglio, bloccata da una protesta leghista, si farà comunque.
“Ringraziamo di cuore gli onorevoli leghisti per aver contribuito alla inaspettata impennata dei nostri partecipanti! Grazie a voi siamo vicini al sold out!”. Così scrivono su Istagram gli organizzatori dell’evento all’Acquapark di Limbiate, al quale volevano partecipare donne delle comunità musulmane lombarde. Evento annullato ieri a causa delle polemiche innescate dalla Lega.
La giornata di svago in piscina si farà comunque, anche se in altra data – il giorno 9 luglio – e in località che presto verrà annunciata. “Complimenti per il grande spreco di risorse e per aver distolto l’opinione pubblica dai veri problemi del paese, per concentrarla su qualche decina di donne che andranno a nuotare – si legge ancora sul post Intagram sulla pagina Bahja.it – Per questo vostro grande impegno pubblicitario a nostro favore, siamo lieti di regalare un ingresso omaggio alle vostre esponenti femminili! Contattateci in privato! I posti sono limitati”.
Sulla pagina Istragram Bahja.it si moltiplicano le “stories” in arrivo da tutta in risposta al tweet nel quale ieri il ministro Matteo Salvini, leader nazionale della Lega, parlava di “vittoria” del suo partito a seguito dell’annullamento dell’acqua party in burkini, il costume da bagno tradizionale indossato dalle donne musulmane.
L’evento insomma si sta “politicizzando” e trasformando in un momento di “orgoglio” comunitario. Tanto che il giornale on line “La Luce” al quale fanno riferimento molte realtà italiane legate all’Ucoii (Unione delle comunità islamiche) riporta con grande evidenza che la festa in piscina si farà, nonostante la condanna di Salvini e della sua parte politica.
Nella stessa pagina viene anche annunciata a breve una conferenza stampa. Le polemiche però non cessano, dopo l’intervento dei leghisti che ha portato la direzione dell’impianto sportivo ad annullare la giornata acquatica che volevano dedicarsi le donne musulmane italiane e di altre nazionalità, che abitano tra Milano e l’hinterland. Di “strumentalizzazione delle Donne musulmane ai fini politici!” parla Amina Al Zeer, italiana, convertita all’Islam, esponente della comunità milanese, presidente del Progetto Aisha contro la violenza sulle donne che lavora con il Comune di Milano e molti altri enti pubblici.
“Sono una donna italiana, una mamma, una imprenditrice. Sono sbigottita dalla superficialità e dal tono discriminatorio che si legge in una nota rilasciata in occasione di un *evento privato* organizzato da @bahja_it per sabato 8/07 presso l’ Acqua Park di Limbiate (MB) – si legge a commento del video che Al Zheer ha postato sula pagina Internet della sua associazione – Si tratta infatti di un semplice pool party al femminile, facciamo parte della società italiana e non capiamo come si possa vietare una festa privata per donne invocando ragioni politiche che nulla hanno a che vedere con la realtà.
Siamo musulmane italiane di seconda generazione. Invito caldamente l’onorevole Tovaglieri (Lega) a partecipare all’evento così vedrà che nessuno ha intenzione di calpestare i diritti raggiunti dalle donne, che anzi sono per noi al centro dell’impegno quotidiano”.
(da La Repubblica)
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