LA PM FIORILLO: “LA GIUSTIZIA FU CALPESTATA E MARONI HA AVALLATO LE BUGIE”
SECONDO LA FIORILLO CHE SI SCONTRO’ CON LA QUESTURA PER L’AFFIDO DI RUBY, ALLA LUCE DELLE ULTIME VERITA’ EMERSE, ANCHE I POLIZIOTTI VANNO PERSEGUITI…E MARONI HA DETTO IL FALSO IN PARLAMENTO
«Penso che il ministro Maroni debba lealtà ai suoi elettori. È il leader di un movimento popolare che ha sostenuto un disegno di legittimazione della politica contro la burocrazia corrotta, contro quella che chiamavano “Roma ladrona”. E qui è in gioco il rispetto delle regole e della legalità ».
Annamaria Fiorillo, il pm del minorile che a novembre ricorse al Csm contro la ricostruzione della notte in questura di Ruby fornita in parlamento dal responsabile del Viminale, ha appena letto l’invito a comparire per Berlusconi.
Dove, già nel primo capo d’imputazione, si legge che l’affido della minorenne marocchina fu «disposto ed attuato in palese violazione delle istruzioni impartite dal pm presso il tribunale per i minorenni, dottoressa Annamaria Fiorillo, di turno quella notte».
Più avanti, è riportato il concitato dialogo tra lei e i funzionari di polizia che cercavano per lei – malgrado le resistenze del magistrato – una soluzione che assecondasse le richieste del premier.
Cos’ha provato, leggendo gli atti? Si è sentita tradita?
«È una conferma di quel che pensavo. E cioè che sia stata calpestata l’autorità giudiziaria. A questo punto voglio andare avanti. Tuttavia, negli atti è riportata solo la prima telefonata, non la seconda, quella in cui io mi scontro con il funzionario di polizia Giorgia Iafrate e mi oppongo all’affidamento alla Minetti. Spero siano accertate le responsabilità anche dei funzionari di polizia che mi hanno nascosto la telefonata di Berlusconi: lì l’abuso è più evidente».
Come avrebbe reagito, se gliel’avessero detto?
«Mi sarei comportata esattamente allo stesso modo: avrei negato l’affido della ragazzina».
Ritiene responsabile anche Maroni?
«Lui ha avallato il comportamento delle forze dell’ordine, che hanno disatteso le mie prescrizioni. Lo ha fatto, credo, perchè è ministro dell’Interno e doveva rispondere alla ragion di Stato o alle alleanze politiche. Lo dico perchè ritengo sia un uomo intelligente, non credo che non si sia documentato su quel che realmente è avvenuto quella sera. A me, però, adesso interessa solo la ricostruzione della verità ».
Annamaria Fiorillo si definisce un’idealista.
«Credo nell’utopia – ha scritto nella sua richiesta d’intervento al Csm, destinato a un’archiviazione che nel merito, però, potrebbe darle ragione – Cambiano gli uomini al potere, cambiano i governi e le istituzioni, ma la legge ci preserva dal caos. E noi magistrati, persone comuni, quando esercitiamo la nostra funzione, siamo i custodi della legge».
Dopo che ha contestato pubblicamente la versione di Maroni, l’hanno accusata di voler mettersi in mostra.
«Lo avevo messo in conto. E forse avrei potuto starmene bella tranquilla, la verità sarebbe venuta egualmente a galla, grazie alla competenza dei miei colleghi. Ma io non potevo resistere: quando il ministro dell’Interno è andato in parlamento che l’affido l’avevo autorizzato io, non ce l’ho fatta…».
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