LA PROCURA DI BRUXELLES CHIEDE AL PARLAMENTO EUROPEO DI RIMUOVERE L’IMMUNITÀ CHE PROTEGGE IL CAPO DELEGAZIONE FI, FULVIO MARTUSCIELLO, COINVOLTO NEL CASO DELLE PRESUNTE CORRUZIONI DI EUROPARLAMENTARI PER FAVORIRE HUAWEI, IL COLOSSO DELLE TELECOMUNICAZIONI CINESE
LA RICHIESTA RIGUARDA ANCHE UN ALTRO EURODEPUTATO AZZURRO, SALVATORE DE MEO … SECONDO L’ACCUSA, MARTUSCIELLO AVREBBE RICEVUTO 6.700 EURO DAL LOBBISTA DI HUAWEI, NUNO WAHNON MARTINS, CHE È STATO SUO CONSIGLIERE A BRUXELLES
Come prevedibile, la procura di Bruxelles chiede al parlamento europeo di rimuovere l’immunità che protegge il capo delegazione FI Fulvio Martusciello coinvolto nel caso delle presunte corruzioni di europarlamentari per favorire Huawei, il colosso delle telecomunicazioni cinese.
Non c’erano invece avvisaglie che la richiesta potesse riguardare gli eurodeputati azzurri Salvatore De Meo e Giusi Princi, il bulgaro di Renew Nikola Minchev e il socialista maltese Daniel Attard.
Il nome di Martusciello era emerso nelle scorse settimane dal mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura belga che aveva portato in carcere (subito ai domiciliari e poi in libertà) per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio la sua assistente Lucia Simeone per un bonifico di appena mille euro ricevuto dal lobbista di Huawei, Nuno Wahnon Martins.
Nello stesso momento in Belgio finivano in manette quattro persone accusate di aver corrotto una quindicina di europarlamentari per favorire Huawei.
Lobbisti che avrebbero «retribuito» un europarlamentare, il cui nome non veniva riportato, per stilare una lettera che poi era stata firmata da otto colleghi, tra cui Martusciello ed altri 4 italiani, ma non De Meo e Princi. [
Martusciello avrebbe ricevuto da Nuno Wahnon Martins, che è stato suo consigliere a Bruxelles, 6.700 euro, secondo l’accusa belga che annotava che l’europarla-mentare campano aveva firmato «emendamenti legislativi favorevoli a Huawei».
Agli atti c’è anche un’intercettazione in cui l’ italo-belga Valerio Ottati, altro ex assistente di Martusciello e poi lobbista Huawei, dice che i cinesi «spesso oltrepassano il limite e addirittura pagano per gli emendamenti».
Per gli inquirenti di Bruxelles, i lobbisti avrebbero corrotto gli eurodeputati con migliaia di euro, pranzi, viaggi e regali, come biglietti per le partite di calcio dell’Anderlecht.
Al laziale De Meo e alla calabrese Princi verrebbe anche riferita la partecipazione ad un aperitivo il 25 giugno 2024 nella piazza che si trova davanti alla sede del parlamento.
Salvatore De Meo accoglie «con stupore» l’iniziativa belga respingendo ogni accusa, Princi si dice vittima di uno scambio di persona perché il giorno dell’aperitivo si trovava a «Reggio Calabria alla recita scolastica di mia figlia» e comunque la sua proclamazione ad eurodeputata è avvenuta solo una
settimana dopo.
(da Corriere della Sera)
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