LA RAGAZZA PICCHIATA PER STRADA A NAPOLI DAL FIDANZATO: GRAZIE AL VIDEO. IDENTIFICATO E DENUNCIATO
COSA E’ ACCADUTO A POSILLIPO E PERCHE’ LE DONNE DEVONO DENUNCIARE SENZA SE E SENZA MA, BASTA GIUSTIFICARE I VIOLENTI
C’è voluta una notte per capire come procedere e contro chi.
I carabinieri di Casoria e la quarta sezione della Procura di Napoli, specializzata in violenza di genere, hanno identificato l’uomo di 36 anni che la notte di sabato 8 luglio, in via Orazio, quartiere Posillipo, ha selvaggiamente picchiato una donna di 28 anni e ha poi ha litigato con chi voleva difenderla.
Sono stati analizzati non solo i filmati pubblicati sui social network ma pure quelli delle videosorveglianze di zona. Da lì si è arrivati a identificare auto e targa. Altrimenti sarebbe finito tutto nel nulla.
Cosa sappiamo di questa vicenda? Fanpage.it ha parlato con chi conosce la giovane donna. Il rapporto si sviluppa ad Afragola, i due sono nati nell’hinterland Nord di Napoli e stanno insieme.
Lui sui social network si mostra convinto ed estroso. Ha tante foto con outfit diversi, scrive del tifo per il Napoli, dell’amore per la musica techno, si fa selfie in costume, fa gli auguri alle donne per l’8 marzo. Le forze dell’ordine riferiscono che ha precedenti per spaccio di droga.
Di lei sappiamo che ha 28 anni e lunghi capelli chiari. Lo apprendiamo dal video: la folta chioma letteralmente vola quando lui assesta un potentissimo ceffone che le fa torcere il collo. Lei sui social ha foto in posa, sono scatti ai matrimoni o in un giorno di festa. Ha occhi dolci, nelle immagini è ritratta sorridente, pubblicizza la sua piccola attività artigianale.
Quella dell’8 luglio sarebbe dovuta essere la sera di un “chiarimento” fra i due giovani. Avevano scelto Posillipo per vedersi, avevano l’auto parcheggiata in una zona via Orazio non molto frequentata.
Chi riprende la scena decide di farlo perché è notte, sente le urla dalla strada, si sveglia e capisce che qualcosa di orribile sta accadendo. Se ne deduce che lo scontro fra i due non sarebbe iniziato quando è partita la registrazione del filmato, ma almeno 4-5 minuti prima. Poi c’è il veemente intervento di un gruppo di ragazzi, viene presa a calci la Smart dell’aggressore. Ma non cambia granché nella storia.
Una volta andati via in auto, apprende Fanpage.it, le tensioni fra i due sarebbero continuate, non è chiaro come. Lei sarebbe ricorsa a cure dopo l’aggressione. Sappiamo che la famiglia della donna, dopo l’uscita del video, è letteralmente cascata dalle nuvole. Sappiamo anche vi è un sospetto legittimo: le violenze di quella sera potrebbero non essere un caso isolato.
Lei non ha denunciato inizialmente il suo aggressore. Aveva ancora tempo per farlo e lo ha fatto praticamente una settimana dopo, esploso il bubbone mediatico, convinta da un parente. Alcune delle persone con cui Fanpage.it ha parlato spiegano che la vittima avrebbe promesso a chi esprimeva legittima preoccupazione: «valuterò di lasciarlo». Ora la speranza è riposta negli inquirenti: con le parole giuste, quelle necessarie in questi casi, forse sapranno farle capire quanto ha rischiato e quanto rischia ancora.
Francesco Borrelli ha diffuso il video: grazie al deputato napoletano questa storia non è finita nel dimenticatoio. Borrelli, raggiunto telefonicamente, spiega di aver parlato con i familiari della donna picchiata, sconvolti per l’accaduto.
Ed è a lei che ora il parlamentare si appella, chiedendole di denunciare:
“Lei è restia a denunciare ma quel suo pseudo-fidanzato che è un soggetto violento e pericoloso e non può passarla liscia, deve essere denunciato. Noi abbiamo fatto in ogni caso segnalazione alla Questura ma non basta. Ovviamente lei va aiutata e non bisogna gettarle addosso la croce, si ricordi che la vittima è lei, ma è appunto per questo che deve trovare in sé la forza di reagire e sporgere denuncia e i suoi familiari, amici e conoscenti devono sostenerla in questo. Tutti dobbiamo farlo. Il confine tra uno schiaffo e qualcosa di più violento e drammatico a volte è molto sottile e noi non permetteremo che questa vicenda si concluda così e finisca nel dimenticatoio. È il momento di dare davvero un segnale forte contro la violenza sulle donne. Le facciamo un appello pubblico: denuncia. Fallo per te e per aiutare anche la persona che ti ha fatto del male che deve pagare ed essere fermato”
(da Fanpage)
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