LA SPAGNA TREMA PER IL CORONAVIRUS: A MADRID UN MORTO OGNI 16 MINUTI, PAZIENTI TRASFERITI IN HOTEL
17.147 POSITIVI, TREMILA NELLE ULTIME 24 ORE, OLTRE 700 I DECESSI
Un morto ogni 16 minuti. Senza contare i decessi in casa.
È il terribile bilancio delle vittime del coronavirus negli ospedali della regione di Madrid. La Spagna, dopo l’Italia, è il secondo Paese dove la nuova infezione sta correndo più velocemente in Europa.
In un giorno, spiega El Pais, si sono registrati 3.431 nuove positività , per un totale di 17.147 casi. I morti sono in tutto 767, 169 nelle ultime 24 ore.
L’area della capitale è la più colpita, subito dopo c’è la Catalogna e poi i Paesi Baschi. Con l’aumento dei casi, la tenuta del sistema sanitario è a rischio, tanto che i media locali non esitano a utilizzare il termine “collasso”. Le autorità hanno chiesto, come in Italia, ai medici pensionati di tornare in campo. Lo stesso invito è stato fatto agli studenti.
Per sopperire alla mancanza di posti nelle strutture sanitarie, un albergo a quattro stelle di Madrid è stato trasformato in ospedale per curare chi ha sintomi più lievi. Si tratta del Gran Hotel Colon (359 camere, a circa 10 minuti a piedi dall’ospedale Gregorio Maranon), uno dei più grandi della capitale spagnola.
Un altro hotel a quattro stelle, il Marriott Auditorium, dovrebbe essere operativo nelle prossime ore. Gli albergatori, ha reso noto un’associazione di categoria, hanno offerto alle autorità regionali l’uso di un totale di 40 hotel nella regione della capitale con 9 mila posti letto.
La Conferenza dei rettori ha invece messo a disposizione delle autorità sanitarie oltre 200 laboratori e 300 esperti nei test di screening di Covid-19, oltre a migliaia di dispositivi di protezione individuale. Questi ultimi scarseggiano, al punto che, come si vede in un video, alcuni medici hanno trasformato i sacchi della spazzatura in strumento per proteggersi.
I mezzi tardano ad arrivare, ma solidarietà – almeno quella – non manca. E giunge anche dai mercati municipali, che distribuiranno la frutta negli ospedali della Capitale, per ringraziare gli addetti ai lavori per ciò che stanno facendo in queste ore drammatiche.
Per arginare il diffondersi dell’epidemia, da qualche giorno il governo ha preso provvedimenti drastici. Dal 14 marzo ha dichiarato lo Stato d’emergenza e approvato misure di contenimento del contagio simili a quelle dell’Italia: scuole chiuse, aperti solo i negozi che vendono beni di prima necessità , forti limitazioni negli spostamenti. “Lottiamo contro un male silente e crudele”, ha detto ieri il premier Sanchez davanti a un Parlamento quasi vuoto. Sua moglie – come la compagna del suo vice Iglesias, e ministra delle Pari opportunità , Irene Montero – è risultata positiva al Coronavirus.
Ieri, in serata, si è rivolto alla nazione anche il re, Felipe VI. Se si esclude il tradizionale discorso di Natale, non si parlava agli spagnoli dal 3 ottobre 2017, all’indomani del referendum per l’indipendenza della Catalogna. “Questo virus non vincerà . Siamo più forti come società …siamo una società in piedi di fronte a qualsiasi avversità ”, ha detto.
(da “Huffingtonpost”)
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