LA VERITA’ SUL CAOS BAGAGLI A FIUMICINO: 4 VALIGIE SONO GESTITE DA 4 SOCIETA’ DIVERSE
AMMUCCHIATI BEN 1.500 BAGAGLI NEI DEPOSITI, PASSEGGERI CHE IMPIEGANO PIU’ TEMPO A RECUPERARE LA VALIGIA CHE IN VOLO… IL PROBLEMA E’ NATO CON LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA A TERRA… E ORA LE SOCIETA’ DIVENTANO PURE SEI
Caos bagagli al rientro dei turisti a Fiumicino: sono 1.500 le valigie smarrite che riempiono i depositi dell’aeroporto romano.
Mentre l’Enac annuncia il ritiro della licenza per Az Airport e Fhightcare, le società di handling, ovvero quelle che si occupano delle operazioni di carico e scarico merci.
Le violazioni dei tempi di consegna sono state tali da mettere in atto le procedure di revoca: l’Enac aveva già comminato 23 multe a luglio e altre 40 ad agosto.
Migliaia di passeggeri sono stati costretti nei giorni scorsi, di ritorno dalle ferie, ad attendere oltre un’ora e mezza, con punte fino a tre ore, ai nastri di riconsegna bagagli e altre centinaia sono decollati in ritardo perchè le valigie non erano state stivate in tempo.
Un biglietto da visita da terzo mondo, per la clientela internazionale.
Ora le società inadempienti avranno 70 giorni per rimediare oppure lasciare per sempre Fiumicino. Il sindacato Ugl però rivela che il vero problema è stata la privatizzazione dei servizi di assistenza a terra.
Operai e strutture di Fightcare sono quelli che un tempo erano di Aeroporti di Roma che ha scorporato il settore handling dieci anni fa e nel 2006 l’ha venduto alla spagnola “Fomento do costruciones” che a sua volta l’ha affidato alla controllata Fightcare.
Sempre da Aeroporti di Roma sono gli operai finiti in Az Airport, nuove sono invece Eas e Aviapartner.
Lo spezzatino del comparto e l’aumento dei contratti a termine è la principale causa dei disservizi cronici.
A peggiorare la situazione c’è un solo Bhs, il nastro che smista automaticamente le valigie nelle 44 baie di raccolta e che spesso si blocca, provocando ritardi alle quattro società che in questo caso non possono fare nulla perchè Bhs è gestito ancora da Aeroporti di Roma.
In questo casino di società , trovare un unico responsabile diventa quasi impossibile. Di questo spezzatino non sanno nulla i poveri turisti che attendono di recuperare magari la valigia smarrita e si dirigono al terminal C, ufficio deposito oggetti smarriti di Aeroporti di Roma.
Lì scoprono che esistono 4 interlocutori, ma nessun cartello che li indica.
Ma ora la situazione potrebbe anche peggiorare, perchè da 4 si rischia che diventino pure 6. Pare che la Global-Ground, società che finora gestisce il check-in con 15 impiegati voglia allargare l’attività pure alla rampa, cioè caricare e scaricare valigie e si vocifera anche di una società francese interessata.
Nello scalo romano ora può accadere che, se sbarcano 4 bagagli, ci siano 4 società differenti ad occuparsene, altro che hub di primo livello.
Persino il sindaco ha atteso a lungo e le valigie dell’assessore alla Cultura sono state recuperate dopo giorni.
Sarebbe meglio che Aeroporti di Roma si riprendesse il comparto handling che è un servizio essenziale per ogni scalo, invece che dividere ulteriormente il dis-servizio.
Anche perchè dovrebbe prima evitare che si blocchi il Bhs, il sistema meccanizzato che smista i bagagli e che gestisce direttamente: quando accade un intoppo per un operatore, questo ricade su tutti gli altri.
Invece che aumentare gli handler occorre una razionalizzazione che permetta a Fiumicino di recuperare, insieme alle valigie dei passeggeri, quella credibilità andata perduta.
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