L’ASSESSORE LEGHISTA ADRIATICI RISCHIA L’ACCUSA DI OMICIDIO VOLONTARIO: COSA NON TORNA NEL SUO RACCONTO AL VAGLIO DEGLI INQUIRENTI
IL DISCRIMINE SARANNO I TEMPI DI REAZIONE, IL COLPO POTREBBE NON ESSERE PARTITO PER SBAGLIO… LA PISTOLA NON ERA PROVVISTA DI SICURA E IL COLPO ERA GIA’ IN CANNA
I magistrati vogliono verificare con attenzione la versione data dall’indagato. Il quale sostiene che il colpo è partito per sbaglio e in seguito alla colluttazione. Ma la pistola calibro 22 semiautomatica doveva avere il colpo in canna. Tanto più che non è provvista di sicura.
Secondo alcune fonti investigative vicine alle indagini citate oggi da Il Fatto Quotidiano ci sono alcune ipotesi da confermare prima di poter tirare le somme e in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice delle indagini preliminari.
Ovvero: se l’assessore leghista ha avuto il tempo di caricare l’arma, i tempi del diverbio con il cittadino marocchino sono più ampi di quelli raccontati da Alessandri. Il che supporterebbe l’accusa di omicidio volontario, che è stata esclusa in un secondo momento ieri dalla procura.
Se invece è vero che l’arma era già carica e cadendo l’assessore ha premuto inconsapevolmente il grilletto, allora lui dovrà chiarire come mai andasse in giro non solo armato ma anche con il colpo in canna.
Sempre secondo il quotidiano le telecamere nella zona potrebbero aver fornito elementi ma assai parziali se non addirittura inutili, in quanto non sarebbero state orientate sulla scena del crimine.
Il Corriere della Sera scrive oggi che la versione del colpo per appunto partito per sbaglio e di sicuro non con l’intenzione di uccidere sia una classica e prevedibile difesa da avvocato, secondo quanto sostiene un investigatore che lavora all’inchiesta.
Ma, spiega il quotidiano, esiste anche un primo discrimine non banale e basato sull’eventuale contemporaneità tra la caduta a terra di Adriatici, successiva a una spinta di El Bossettaoui, che potrebbe confermare quel proiettile «accidentale».
Se così non fosse, ovvero se lo sparo fosse stato successivo al precipitare dell’assessore il quale avrebbe avuto dei secondi per impugnare e far fuoco, sarebbe inevitabile configurare un’azione volontaria.
Anche perché Adriatici è un ottimo sparatore e si esercitava al poligono, mentre il proiettile ha colpito in una zona del corpo dove una ferita può evitare danni letali.
(da Open)
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